Sesto di nove figli, nacque a Limerick, Irlanda in una famiglia cattolica. I suoi genitori erano Ivan John Harris (1896-2000) e Mildred Josephine Harty (1898-2000), proprietari di un mulino.
Studiò presso il Crescent College, dove si distinse specialmente nel rugby, tanto da rappresentare, tra il 1948 e il 1950, la seconda squadra del Munster[1] ma, a causa di un principio di tubercolosi, fu costretto ad abbandonare la carriera sportiva[1], pur rimanendo per tutta la vita tifoso della sua squadra provinciale[1].
Dopo il recupero dalla malattia, si trasferì in Inghilterra, paese in cui sperava di diventare regista, ma non trovando corsi di formazione adeguati, nel 1955 si iscrisse alla London Academy of Music and Dramatic Art. Dopo aver fallito un'audizione presso la Royal Academy of Dramatic Art, fu respinto anche dalla Central School of Speech and Drama, perché all'età di 24 anni fu ritenuto troppo vecchio.
Durante gli studi, affittò il piccolo "off-West End" Irving Theatre, dove produsse Winter Journey (The Country Girl), opera di Clifford Odets. Nonostante il successo della critica, gli incassi furono scarsi e, visto che aveva speso tutti i suoi risparmi, Harris rimase senza soldi. Finito senza casa, dormì in un deposito di carbone per sei settimane. Dopo aver completato gli studi, si unì al Theatre Workshop di Joan Littlewood, compagnia in cui ottenne i primi ruoli in produzioni teatrali del West End, e continuò a frequentare i teatri di tutta la Gran Bretagna per circa un decennio, affinando le sue abilità di attore.
Carriera
Politicamente di sinistra, negli anni sessanta fece parte attivamente del movimento politico-culturale "Free cinema" inglese, fondato dai registi Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz, insieme ad altri colleghi quali Tom Courtenay, Malcolm McDowell, David Warner, Alan Bates e Vanessa Redgrave e tanti altri.
Il suo debutto cinematografico avvenne in Alive and Kicking (1959). Successivamente apparve sul palcoscenico e in molti film, ed è probabilmente meglio conosciuto per il suo ruolo come Re Artù nel film Camelot (1967) e nel successivo musical rappresentato a Broadway nel 1982.
Nel 1971 esordì dietro la macchina da presa dirigendo Un uomo in vendita, di cui fu anche protagonista e sceneggiatore, e che gli valse la candidatura all'Orso d'oro al Festival di Berlino. Nel 1987 ricevette la laurea ad honorem dall'Università di Scranton, dove tenne dei corsi sull'Arte del Teatro. Nel 1997 interpretò il personaggio di Claude Frollo nel film televisivo The Hunchback.
Il suo ultimo lavoro fu anche l'ultimo film delle Storie della Bibbia, ovvero San Giovanni - L'apocalisse (2002), per la regia di Raffaele Mertes. Nel film egli interpretò l'ultraottuagenario Giovanni apostolo ed evangelista, il quale avrà il compito di scrivere ciò che Gesù gli rivelerà.
Per molti anni Harris ebbe problemi di alcolismo e di abuso di droga fino al 1981, anno in cui si disintossicò "rifugiandosi" alle Bahamas, dove possedeva una casa e dove riscoprì la fede religiosa; lì scrisse anche una raccolta di poesie e racconti contenute nel libro Honor Bound.
Morte
Nell'estate del 2002 fu ricoverato in ospedale per un'infezione toracica e, durante il ricovero, gli fu diagnosticato il linfoma di Hodgkin[2]. Richard Harris morì il 25 ottobre 2002 all'età di 72 anni[3], dopo aver passato gli ultimi tre giorni in coma[4], due settimane e mezzo prima della première americana di Harry Potter e la camera dei segreti. Il corpo venne cremato e le sue ceneri furono sparse alle Bahamas.
Fu grande amico dell'attore Peter O'Toole e per qualche tempo si vociferò che fosse proprio O'Toole l'attore destinato a sostituirlo nella serie di Harry Potter[5]. Successivamente, venne scelto l'attore irlandese Michael Gambon[6].
Il 30 settembre 2006 Manuel Di Lucia, un amico di lunga data dell'attore, commissionò allo scultore Seamus Connolly la costruzione di una statua in bronzo a grandezza naturale raffigurante Harris, all'età di diciotto anni, mentre gioca a squash. La scultura, svelata da Russell Crowe, si trova a Kilkee, in Irlanda[7].
Un'altra statua a grandezza naturale di Richard Harris, raffigurante il suo Re Artù nel film Camelot, è stata realizzata nel centro di Limerick, la sua città natale. Lo scultore di questa statua è l'irlandese Jim Connolly, laureato alla Limerick School of Art and Design[8]
Ai Premi BAFTA 2009, Mickey Rourke durante la premiazione come migliore attore, ha dedicato il suo premio a Harris, dichiarando:
(EN)
«I would like to dedicate this to an actor who is not here any more, who was a great friend of mine, and his spirit and talent live on: the great Richard Harris.[9]»
(IT)
«Vorrei dedicare questo premio ad un mio grande amico e attore che non è più qui, ma il cui spirito e talento vivono ancora: il grande Richard Harris.»
(Mickey Rourke)
Vita privata
Dal 1957 al 1969 è stato sposato con l'attrice Elizabeth Rees-Williams da cui ha avuto tre figli: il regista Damian e gli attori Jared e Jamie.
Dal 1974 al 1982 è stato sposato con l'attrice Ann Turkel. Ebbe quattro nipoti. Era inoltre zio dell'attrice Annabelle Wallis.
Suo fratello, Dermot, morì nel 1986 a 49 anni per le conseguenze dell'alcolismo.
Al culmine della sua celebrità negli anni sessanta e nei primi anni settanta, era famoso per il suo stile di vita sregolato e per la dipendenza dall'alcool come lo era per la sua carriera di attore. Forte bevitore da molto tempo, divenne astemio nel 1981 e rinunciò agli stupefacenti dopo aver rischiato la morte per overdose di cocaina nel 1978.
Uno sguardo dal ponte, di Arthur Miller, regia di Peter Brook. Harold Pinter Theatre di Londra (1956)
Camelot, libretto di Alan Jay Lerner, colonna sonora di Frederick Loewe, regia di Frank Dunlop. Winter Garden Theatre di Broadway e tour USA (1981-1982)
Enrico IV, di Luigi Pirandello, regia di Val May. Wyndham's Theatre di Londra (1990)
Riconoscimenti
Premio Oscar
1964 – Candidatura al miglior attore per Io sono un campione
1991 – Candidatura al miglior attore per Il campo
Golden Globe
1968 – Miglior attore in un film commedia o musicale per Camelot
1991 – Candidatura al miglior attore in un film drammatico per Il campo
Festival di Cannes
1963 – Premio miglior attore per Io sono un campione
Grammy Award
1968 – Candidatura al miglior album dell'anno per A Tramp Shining
1968 – Candidatura alla miglior voce pop contemporanea per MacArthur Park
1973 – Miglior album parlato per Jonathan Livingston Seagull
1975 – Candidatura Best Spoken Word, Documentary or Drama Recording per The Prophet
Gianni Musy ne Il campo, Gli spietati, Ricordando Hemingway, Terra amata - Cry, the Beloved Country, Il barbiere di Siberia, Il gladiatore, San Giovanni - L'apocalisse, Harry Potter e la pietra filosofale, Montecristo, Harry Potter e la camera dei segreti, Giulio Cesare
Sergio Graziani in Sierra Charriba, Gli eroi di Telemark, Cassandra Crossing, Gulliver nel paese di Lilliput, L'orca assassina, Tarzan, l'uomo scimmia, Giochi di potere
Renzo Palmer in Io sono un campione, Cromwell, Uomo bianco, va' col tuo dio!
Giuseppe Rinaldi in Deserto rosso, Hawaii, Caprice - La cenere che scotta
Renato Turi ne I giganti del mare, Gli ammutinati del Bounty
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