Virtuoso del sarod, uno strumento a 25 corde appartenente alla famiglia dei liuti, Khan è riconosciuto da molti fra i più grandi artisti asiatici di sempre nonché colui che ha contribuito a popolarizzare la musica classica indiana in Occidente.[1]
Biografia
Figlio del polistrumentista Allaudin Khan, ha iniziato a esercitarsi con vari strumenti musicali sin da quando era bambino, fino a quando, ancora giovanissimo, iniziò a impratichirsi con il sarod, strumento con cui giunse a esercitarsi 18 ore al giorno. Ha tenuto il suo primo concerto ad Allahabad nel 1936 e pochi anni più tardi è diventato un musicista di corte del maharaja di Jodhpur. Nel 1955 venne invitato dal violinista Yehudi Menuhin a New York dove si è esibito per la prima volta negli USA presso il Museum of Modern Art.[1] Sempre nel 1955 è uscito Music of India (Morning And Evening Ragas), il primo album di musica indiana mai registrato in Occidente. Negli anni sessanta, ha inciso le sue prime colonne sonore e ha collaborato in più occasioni con il sitarista e suo allievo Ravi Shankar. Sempre assieme a Shankar ha collaborato al Concert for Bangladesh (1971), a cui hanno preso parte artisti come George Harrison e Bob Dylan.[1] Ha anche fondato diverse scuole a Calcutta (India), San Rafael (California) e Basilea (Svizzera). Nel 1991 ha ricevuto una borsa di studio presso la MacArthur Foundation. È morto nel 2009 all'età di 87 anni.[1]
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