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Tony Bennett, pseudonimo di Anthony Dominick Benedetto (New York, 3 agosto 1926), è un cantante statunitense, considerato l'ultimo grande crooner americano, dopo la morte di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Tony Bennett (disambigua).
Tony Bennett
Tony Bennett nel 2008
Nazionalità Stati Uniti
GenerePop
Swing
Jazz
Periodo di attività musicale1949  2021
EtichettaColumbia, MGM, Verve, Legacy
Album pubblicati103
Sito ufficiale

Bennett vanta una carriera di oltre settanta anni ed è vincitore, tra gli altri, di 20 Grammy Awards (di cui uno alla carriera nel 2001) e di 2 Emmy Awards. Con oltre 100 album all'attivo, è stato nominato NEA Jazz Master ed è entrato a far parte del Kennedy Center Honors.[1]


Biografia


Anthony Benedetto è uno dei tre figli di John Benedetto e di Anna Suraci. Suo padre era un negoziante che nel 1906 era emigrato negli Stati Uniti da Podàrgoni, vicino a Reggio Calabria; sua madre era una sarta che era nata negli Stati Uniti subito dopo l'emigrazione dei suoi genitori, anch'essi reggini, avvenuta nel 1899.

Inizia a studiare canto all'età di dieci anni, nella città natale, alla High School of Industrial Arts. Si esibisce giovanissimo all'inaugurazione di un noto ponte sospeso di New York e occasionalmente anche in diversi ristoranti del Queens.

Nel 1944, mentre è in corso la seconda guerra mondiale, Bennett, ormai maggiorenne, si arruola nell'esercito prestando servizio nella 63ª divisione di fanteria e si ritrova in Germania, dove partecipa alla liberazione del campo di concentramento di Landsberg. Ritornato negli Stati Uniti nel 1946, riprende a esibirsi nelle tavole calde della Grande Mela, dove lavora anche come cameriere; intanto studia Bel canto, cosa che gli sarà utilissima nel resto della sua carriera. Nel 1949 una nota interprete Jazz e attrice a Broadway, Pearl Bailey, lo nota e lo invita a cantare in apertura di una sua esibizione al Greenwich Village. Allo spettacolo interviene anche il comico Bob Hope, che consiglia all'ancora Anthony Benedetto di cambiare il suo nome in Tony Bennett.


Professionista


Nel 1950 firma il suo primo ingaggio discografico con la Columbia Records, che stava per lasciar scadere il contratto con Frank Sinatra. La prima raccomandazione che gli viene fatta dai produttori è appunto di cercare di non imitarlo.

Il suo primo successo commerciale è Because of You, prodotta da Micth Miller con un arrangiamento orchestrale di Percy Faith: ottiene un altissimo gradimento nei juke box e rimane al primo posto nelle classifica Billboard Hot 100 per otto settimane nel 1951, vendendo più di un milione di copie. Sulla scia arrivano Cold, Cold Heart con Percy Faith che raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per sei settimane sempre nel 1951 e Blue Velvet. Ormai divenuta star di prima grandezza soddisfa la moltitudine di fans accorsi a New York, al Paramount Theatre, con sette spettacoli al giorno, dalle 10:30 del mattino alle 3 di notte.

Tony Bennett (a destra) negli anni '50
Tony Bennett (a destra) negli anni '50

Dopo altri successi come Rags to Riches e In the Middle of an Island, a partire dal 1955 la carriera musicale subisce una svolta, dovuta sia alla nascita del Rock sia alla sua passione per la musica jazz. Realizza un ottimo album come The Beat of My Heart nel quale si avvale della collaborazione di musicisti come Herbie Mann e Nat Adderley; la sonorità è profondamente cambiata rispetto ai lavori precedenti, basti pensare all'utilizzo delle percussioni nello stile di Art Blakey. Il progetto ottiene un buon consenso sia di critica sia di pubblico.

In seguito ha l'onore di lavorare con la Count Basie Orchestra con la quale pubblica due album nel biennio 1958-1959. Riesce nell'impresa, analogamente a Frank Sinatra, di costruirsi la fama di cantante di qualità, oscillante, con disinvoltura, tra la musica leggera e il jazz.

Nel 1956 in tv viene trasmesso il Tony Bennett Show, che va in onda d'estate, facendo staffetta con il Perry Como Show.

Nella prima metà degli anni sessanta Bennett intensifica i concerti, tra i quali spicca quello alla Carnegie Hall del 1962. Nello stesso anno incide la canzone che probabilmente più di ogni altra lo rappresenta: I Left My Heart in San Francisco, che gli fa vincere ben due Grammy Awards. Nonostante i numerosi impegni si occupa anche di sociale, schierandosi contro il regime dell'apartheid in Sudafrica.


Gli anni settanta ed ottanta e la tossicodipendenza


Nel frattempo l'attività diviene ancora più frenetica: canta con Lena Horne e Barbra Streisand, si separa artisticamente dalla Columbia e approda alla MGM, dove inspiegabilmente non sembra essere molto considerato. Nel 1975 e nel 1976, in collaborazione con il grande pianista jazz Bill Evans, realizza due album, il Tony Bennett/Bill Evans album e Together Again. Alla fine degli anni settanta si esibisce solo a Las Vegas, e incomincia ad avere problemi di dipendenza dalla droga: il culmine è nel 1979, quando rischia la vita per un'overdose di cocaina, dalla quale però, si riprende anche grazie all'aiuto dei figli. Danny, il maggiore dei figli, per aiutare il padre decide di prendere il controllo delle spese e per allontanarlo da Las Vegas e lo trasferisce a New York. Danny organizza per Bennett piccole apparizioni in spettacoli tv affinché anche il pubblico più giovane abbia la possibilità di ascoltare la sua musica. Nel dicembre del 1979 Bennett appare in perfetta forma come ospite d'onore alla cerimonia per i quarant'anni di carriera di Frank Sinatra, esibendosi in alcune delle sue canzoni più celebri.

Durante gli anni ottanta si toglie l'etichetta di cantante dei casinò. Si riunisce con vecchi collaboratori e sigla un nuovo contratto con la Columbia Records, pubblicando un nuovo album dopo più di dieci anni, The Art of Excellence, nel 1986.


La rinascita, gli anni novanta


Tony Bennett nel 2001
Tony Bennett nel 2001

Nel nascere degli anni novanta, gli eccessi della disco, della new wave e del punk rock favoriscono un ritorno alle canzoni classiche americane e ai loro interpreti, tra i quali c'è lo stesso Bennett. Il figlio Danny gli fa da manager e lo accompagna come direttore d'orchestra nei numerosi show televisivi nei quali il padre appare come guest-star, come il David Letterman Show, Il Late night with Conan O'Brien, diversi spettacoli di MTV e un episodio del cartone animato I Simpson. Nel 1990 esce Astoria: Portrait of the Artist, nel 1992 Perfectly Frank, dove canta i più grandi successi di The Voice e nel 1993 omaggia Fred Astaire con Steppin' Out, che gli vale l'ennesimo Grammy.

Intanto si avvicina a nuovi stili e duetta con numerosi cantanti e gruppi, come i Red Hot Chili Peppers, Elvis Costello e Plácido Domingo. Moltiplica i concerti e nel 1998 pubblica un'autobiografia, The Good Life: The Autobiography of Tony Bennett. Nel 1997 viene iscritto nella Hall of Fame degli interpreti jazz e nel 2001 gli viene consegnato il Grammy Award alla carriera.

Nello stesso anno fonda la Frank Sinatra School of the Arts, un liceo pubblico dedicato all'insegnamento delle arti dello spettacolo, inaugurato nel 2001, voluta dallo stesso Sinatra ma che non poté vedere realizzato perché si spense nel 1998. Bennett volle esaudire il desiderio del collega, ricambiandolo di un elogio ricevuto durante un'intervista (1965) alla rivista Life nella quale Sinatra affermò di considerare Tony Bennett il più grande cantante dello show business e di restarne incantato ogni volta che lo guardava esibirsi.


I suoi primi 80 anni


Tony Bennett nel 2013 alla Blaisdell Concert Hall, Honolulu, Hawaii
Tony Bennett nel 2013 alla Blaisdell Concert Hall, Honolulu, Hawaii

Nell'agosto del 2006 compie 80 anni e, come nell'occasione del compleanno di Sinatra, tutto il mondo dello spettacolo gli rende omaggio. In cambio lui appare in molte cerimonie e show televisivi. Duetta con Christina Aguilera al Saturday Night Live e pubblica l'album Duets: An American Classic (2006) che vince due Grammy Awards e Duets II (2011) dove canta, tra gli altri, con Aretha Franklin, Amy Winehouse, Lady Gaga, Paul McCartney, Barbra Streisand, Stevie Wonder, Judy Garland, Michael Bublé, Elton John, Elvis Costello, Céline Dion. Il regista Rob Marshall realizza per l'occasione un documentario su di lui, Tony Bennett: An American Classic, in onda sulla NBC.

Il 28 luglio 2012 si è esibito al Lucca Summer Festival in concerto con Giorgia; al concerto ha partecipato anche Antonia, la figlia di Bennet ed è stato trasmesso in diretta da Rai Radio 2.

Bennett ha anche impersonato sé stesso nel film con Jim Carrey Una settimana da Dio e in Terapia e pallottole con Robert De Niro e Billy Crystal.

Tony Bennett con Lady Gaga durante il loro Cheek to Cheek Tour nel 2015
Tony Bennett con Lady Gaga durante il loro Cheek to Cheek Tour nel 2015

Il 29 luglio 2014 viene distribuita la cover del singolo Anything Goes, di Cole Porter, in duetto con Lady Gaga che anticipa l'album jazz di collaborazioni tra i due artisti, Cheek to Cheek, uscito a settembre. L'album ha raggiunto il primo posto della Billboard 200, e la seconda posizione della classifica ufficiale italiana FIMI. È la seconda volta che Tony Bennett (che a 88 anni è l'artista più anziano ad aver ottenuto un primo posto) è in vetta alla classifica degli Stati Uniti con un disco al debutto; Cheek to Cheek ha vinto anche un Grammy Award come "Best Traditional Pop Vocal Album". Il 25 settembre 2015, ha pubblicato un album di canzoni composto da Jerome Kern , con Bill Charlap al piano, chiamato The Silver Lining: The Songs of Jerome Kern.


I 90 anni e la malattia di Alzheimer


Il 3 agosto 2016 Tony Bennett compie 90 anni e l'evento viene celebrato con una festa a cui hanno preso parte vari cantanti ed attori, tra cui Lady Gaga, Stevie Wonder, John Travolta e Bruce Willis. Il 19 agosto 2016, poco dopo il suo 90 ° compleanno, Bennett di fronte al Fairmont Hotel di San Francisco partecipa all'inaugurazione di una statua alta otto metri che lo raffigura accolto dal canto di un coro che canta I Left My Heart in San Francisco, canzone che Bennett aveva cantato per la prima volta nell'albergo nel 1961.

Nel novembre 2016 Bennett annuncia anche l'uscita di un album live celebrativo dei suoi 90 anni; dal titolo Tony Bennett Celebrates 90, che vede la partecipazione numerosi cantanti tra cui Michael Bublé, Lady Gaga, Diana Krall, K.d. Lang, Andrea Bocelli, Rufus Wainwrighte, Leslie Odom Jr., Stevie Wonder.[2] L'album vince un Grammy Award nella categoria "miglior album vocale pop tradizionale".

Nel 2021 viene rivelato che al cantante qualche anno prima è stata diagnosticata la malattia di Alzheimer.[3] Congiuntamente, viene annunciato anche un nuovo album jazz in collaborazione con Lady Gaga e due serate di concerti al Radio City Music Hall di New York; denominate One Last Time: An Evening with Tony Bennett and Lady Gaga, saranno le ultime esibizioni dal vivo del duo.[4] Il figlio e manager di Bennett, Danny, verso la metà di agosto, ha annunciato il ritiro del padre dalle scene.[5] Il 1 ottobre 2021 è uscito il suo 103º ed ultimo album in studio intitolato Love for Sale, inciso insieme a Lady Gaga.


Vita privata


Nel 1952 sposa a Manhattan, Patricia Beech, giovane jazzista dell'Ohio conosciuta dopo una serata in cui si era esibito in un locale di Cleveland. Dall'unione nascono due figli: il primogenito D'Andrea (detto Danny) nel 1954 e Daegal (detto Dae) l'anno successivo.

Dal 1965 Bennett ha una crisi coniugale con la moglie Patricia, che termina con il divorzio nel 1971, anno in cui si risposa con l'attrice Sandra Grant, dalla quale avrà altre due figlie: Joanna (nata nel 1970) e Antonia (nata nel 1974).

Da Sandra divorzia nel 2007, e da quell'anno è sposato con Susan Crow, di quaranta anni più giovane.


Discografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Tony Bennett.

Opere letterarie



Onorificenze


Kennedy Center Honors
 4 dicembre 2005

Note


  1. Gayle Osterberg, Sheryl Cannady, Tony Bennett Honored in Star-Studded Gershwin Prize Tribute, su loc.gov, Library of Congress, 15 novembre 2017. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  2. (EN) Mara Siegler, Post Wires, Tony Bennett has the coolest 90th birthday party ever, su Page Six, 4 agosto 2016. URL consultato il 17 novembre 2016.
  3. Barbara Visentin, Tony Bennett rivela di avere l’Alzheimer: «La vita è un dono anche così», su Corriere della Sera, 2 gennaio 2021. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  4. Tony Bennett sul palco per "un'ultima volta" insieme a Lady Gaga, su la Repubblica, 20 luglio 2021. URL consultato il 27 luglio 2021.
  5. Il leggendario crooner Tony Bennett si ritira dalle scene, su FidelityNews, 14 agosto 2021. URL consultato il 12 settembre 2021.

Bibliografia



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[de] Tony Bennett

Tony Bennett (* 3. August 1926 in New York City; eigentlich Anthony Dominick Benedetto) ist ein US-amerikanischer Jazzsänger und Entertainer. Er gehört zu den populärsten Künstlern der USA, gewann 19 Grammys und verkaufte über 50 Millionen Tonträger. Mit Titeln wie I Left My Heart in San Francisco wurde er auch international bekannt.[1] Durch Neuaufnahmen bekannter Lieder und Zusammenarbeiten mit jüngeren Künstlern erweiterte Bennett sein Publikum ab den 1980er-Jahren nochmals.

[en] Tony Bennett

Anthony Dominick Benedetto (born August 3, 1926),[1] known professionally as Tony Bennett, is an American retired singer of traditional pop standards, big band, show tunes, and jazz. Bennett is also a painter, having created works under his birth name that are on permanent public display in several institutions. He is the founder of the Frank Sinatra School of the Arts in Astoria, Queens, New York.[2]

[es] Tony Bennett

Anthony Dominick Benedetto (Astoria, Queens, Nueva York, 3 de agosto de 1926), conocido artísticamente como Tony Bennett, es un cantante estadounidense y uno de los últimos grandes crooners de mediados del siglo XX, que se ha mantenido en activo tanto en recitales en vivo como en grabaciones discográficas hasta su retirada en 2021, a los 95 años de edad. Recordado por éxitos como "Blue Velvet" y "I Left My Heart In San Francisco", su repertorio se basa en estándares o canciones clásicas de la música popular estadounidense, mayormente baladas y jazz.

[fr] Tony Bennett

Anthony Benedetto, dit Tony Bennett, né le 3 août 1926 dans le Queens à New York, est un chanteur américain de musique populaire et de jazz.
- [it] Tony Bennett

[ru] Беннетт, Тони

То́ни Бе́ннетт (англ. Tony Bennett, настоящее имя — Э́нтони До́миник Бенеде́тто (англ. Anthony Dominick Benedetto); род. 3 августа 1926[1][2][3], Нью-Йорк, Нью-Йорк[4]) — американский эстрадный певец традиционной свинговой и поп-музыки с элементами джаза, преимущественно из репертуара Great American Songbook. Также известен как художник. Лауреат Гершвиновской премии (2017 год).



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