Musica proibita è una romanza italiana composta nel 1881 dall'allora ventenne Stanislao Gastaldon che grazie a questa composizione conobbe immediatamente la notorietà[1].
Musica proibita | |
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Artista | |
Autore/i | Stanislao Gastaldon |
Genere | romanza |
Esecuzioni notevoli | Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Tito Gobbi, Mario Del Monaco, Carlo Buti, Giuseppe Di Stefano, Franco Bonisolli, Luciano Pavarotti, Plácido Domingo |
Data | 1881 |
La romanza diede immediatamente notorietà all'autore torinese, il quale compose un'altra romanza con il titolo Se avessi l'ali.. ed un'altra ancora Fuggiamo che furono accolte con entusiasmo dalle teenager dell'epoca. Nel 1883 Gastaldon compose un'altra romanza, un duetto dal titolo La musica dei baci, che era il finale di Musica proibita e che, nel 1900-3, fu incisa dal tenore Prestini ed il contralto C. Mattiuzzi per la Black Zonophoe di Milano[2].
L'io narrante del testo è quello di una fanciulla che vorrebbe ripetere il ritornello di una canzone d'amore che un bel garzone le canta ogni sera, da sotto il balcone. Ciò le viene proibito dalla madre, ma la fanciulla approfitta della sua assenza ed intona l'aria e le parole:
«Ella non c’è ed io la vo’ cantare, |
(Flick-Flock, Musica proibita, 1881) |
Pertanto la romanza, sebbene teoricamente dovrebbe essere stata scritta per una voce femminile, viene interpretata principalmente da tenori e baritoni e meno spesso da duetti con voce femminile e maschile.
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