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Roll the Bones è il quattordicesimo album in studio della rock band canadese Rush, pubblicato il 3 settembre 1991.

Roll the Bones
album in studio
ArtistaRush
Pubblicazione3 settembre 1991
Durata49:44
Dischi1
Tracce10
GenereHard rock
Rock progressivo
EtichettaAnthem Records
Atlantic Records
ProduttoreRupert Hine, Rush[1]
ArrangiamentiRush, Rupert Hine
FormatiCD, LP, MC
NoteTour promozionale collegato: Roll the Bones Tour
Certificazioni
Dischi di platino Canada
(vendite: 100 000+)
 Stati Uniti
(vendite: 1 000 000+)
Rush - cronologia
Album precedente
(1989)
Album successivo
(1993)
Singoli
  1. Dreamline[2]
    Pubblicato: 1991
  2. Roll the Bones/Anagram (for Mongo)[3]
    Pubblicato: 1991
  3. Bravado[4]
    Pubblicato: 1991
  4. Ghost of a Chance (Radio Edit)/Ghost of a Chance[5]
    Pubblicato: 1991
  5. Where's My Thing?[6]
    Pubblicato: 1991
Recensioni professionali
Recensione Giudizio
AllMusic[7]

Registrato tra febbraio e maggio del 1991 presso Le Studio di Morin-Heights, il McClear Place di Toronto e mixato agli Nomis Studios di Londra, Roll the Bones è il primo disco del trio ad entrare nella US top 5 dopo Moving Pictures, assestandosi al terzo posto della Billboard 200, e rappresenta uno dei maggiori successi commerciali del trio canadese. È stato certificato disco d'oro il 25 ottobre 1991 e disco di platino il 31 agosto 2001. Ha vinto inoltre il premio Juno nel 1992 per la migliore copertina[8] e nella categoria "Miglior Album Hard Rock"[9]. Dall'album sono stati estratti esclusivamente singoli promozionali.


Descrizione


Roll the Bones prosegue stilisticamente il cammino intrapreso dall'album precedente, Presto, ovvero torna preminente l'utilizzo della chitarra nell'arrangiamento dei brani. Dreamline e la title-track (che include persino una sezione cantata in stile rap) divennero molto popolari, ottennero numerosi passaggi radio al tempo dell'uscita dell'album, e sono diventati dei classici durante le esibizioni live. Altro pezzo di punta dell'album è Bravado. Where's My Thing? divenne la terza strumentale del trio, pubblicata 10 anni dopo YYZ, che propone nuovamente sonorità vicine al funk; ha inoltre guadagnato una nomination al Grammy Award come "Best Instrumental".

Il tema conduttore dell'album è il destino, la sorte, la fortuna[10].

Secondo Neil Peart la realizzazione di Roll the Bones è stata una esperienza davvero positiva, che ha addirittura dato un nuovo slancio alla band[11]. La prima ispirazione per l'album è sorta quando Peart stava riordinando gli appunti presi negli ultimi due anni; sviluppando i pensieri le circostanze della vita sono state paragonate a delle carte da gioco: dove siamo nati, chi incontriamo nel nostro percorso, il nostro corredo genetico, entrano poi in gioco altri fattori quali la fede, la fiducia in se stessi, che sono stati paragonati alla carta jolly[11]. I testi quindi sviluppano sotto molteplici punti di vista le interazioni del fato con la vita: il trovare o meno l'amore della vita (Ghost of a Chance); essere cresciuti in un luogo difficile, come oltre la Cortina di ferro (Heresy), pagando il prezzo delle ideologie altrui; l'incapacità di cambiare la propria vita o cambiare se stessi, fino a arrivare alla paranoia, alla pazzia (Neurotica); giocare fino alla fine il grande gioco della vita e alla fine esser dei vincenti, anche se spesso la vincita è fasulla (The Big Wheel)[11]; il fallimento, spesso non dovuto a mancanza di talento, che comunque non riesce a annullare i sogni (Bravado, che cita una frase di John Barth)[11]. Peart esprime inoltre la soddisfazione di esser riuscito finalmente a inserire nell'album un pezzo strumentale (Where's My Thing), dopo molto tempo. La parte ritmica in Heresy è stata ispirata da suoni di tamburo sentiti da Peart in una vallata nel Togo[11]. Vengono lodate le parti di chitarra di Lifeson in Ghost of a Chance[11].

All Music parla di un album musicalmente in linea con la produzione più recente della band, caratterizzato da testi piuttosto oscuri, probabilmente i più tetri mai scritti. Vengono segnalate la sorprendente sezione rap in Roll the Bones, il gradito ritorno di un pezzo strumentale; Dreamline, considerato uno dei migliori brani dei Rush anni novanta; Neurotica, bella ma con il testo un po' claustrofobico; Bravado, The Big Wheel, Heresy che presentano melodie e arrangiamenti eccellenti[12]. Altre recensioni ritengono l'album poco incisivo: un lavoro di transizione, che tenta di anticipare i cambiamenti musicali degli anni novanta, con suoni più incentrati sulla chitarra (già visti in Presto) e con i testi piuttosto cupi. L'album viene definito un mezzo passo falso, soprattutto nella deludente Where's My Thing?, considerato un fiacco esercizio funk-rock assolutamente estraneo nel contesto dell'album, e la title-track con la sua strana - e fortunatamente breve - sezione rap[13].


Tracce


Testi di Neil Peart, musiche di Geddy Lee e Alex Lifeson.

  1. Dreamline – 4:38
  2. Bravado – 4:35
  3. Roll the Bones – 5:30
  4. Face Up – 3:54
  5. Where's My Thing? (Part IV, "Gangster of Boats" Trilogy) (strumentale) – 3:49
  6. The Big Wheel – 5:13
  7. Heresy – 5:26
  8. Ghost of a Chance – 5:19
  9. Neurotica – 4:40
  10. You Bet Your Life – 5:00

Formazione


Gruppo
Altri musicisti

Classifiche


Classifica (1991) Posizione
massima
Stati Uniti[1] 3

Principali edizioni e formati


Roll the Bones è stato pubblicato nel corso degli anni in varie edizioni, ristampe e formati; queste le principali:


Note


  1. Scheda su Roll the Bones sul sito Powerwindows Archiviato il 29 giugno 2011 in Internet Archive.
  2. Rush Single: Dreamline
  3. Rush Single: Roll The Bones
  4. Rush Single: Bravado
  5. Rush Single: Ghost of a Chance
  6. Rush Single: Where's My Thing?
  7. Rush | Discography | AllMusic
  8. Artist Summary | The JUNO Awards Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive.
  9. Artist Summary | The JUNO Awards Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive.
  10. Jon Collins, Rush, Tsunami Edizioni, 2009, p. 170. ISBN 978-88-96131-03-9
  11. Neil Peart, Row the Boats in Roll the Bones Tourbook
  12. (EN) Roll the Bones, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 febbraio 2019.
  13. Richard Bienstock, Rush: The Illustrated History, 2013, p. 117. ISBN 978-0-7603-4364-7

Collegamenti esterni


Portale Rock
Portale Rock progressivo

На других языках


[de] Roll the Bones

Roll the Bones ist das 14. Studioalbum der kanadischen Rockband Rush. Es wurde im September 1991 veröffentlicht.

[en] Roll the Bones

Roll the Bones is the fourteenth studio album by Canadian rock band Rush, released September 3, 1991 on Anthem Records. The band began working on Roll the Bones after a brief creative hiatus following the tour promoting their previous release, Presto.

[es] Roll the Bones

Roll the Bones es el título del decimocuarto álbum grabado en estudio por la agrupación canadiense de rock progresivo Rush. Fue lanzado al mercado el 3 de septiembre de 1991, alcanzando las categorías de disco de oro en ventas el 25 de octubre de 1991 y de platino el 31 de agosto de 2001. Se convirtió en el primer álbum de Rush -desde "Moving Pictures" (1981)- en entrar a la lista de popularidad "Billboard 200", llegando al número 3. Adicionalmente, ganó el Premio Juno en Canadá en la categoría "Mejor Carátula de Álbum" en 1992. El título del álbum es la expresión que se utiliza en idioma inglés para decir "lanza los dados"; forma aquí un juego de palabras con el tema principal del álbum: el azar versus el determinismo: jugar y usar el azar en favor de uno, en contra de soñar alcanzando alternativas teóricamente predeterminadas.
- [it] Roll the Bones

[ru] Roll the Bones

Roll the Bones — четырнадцатый студийный альбом канадской рок-группы Rush, был издан в 1991 году. Альбом был записан на двух студиях: в Le Studio (Морин-Хайтс), и в McClear Place (Торонто), под руководством Руперта Хайна, который вновь занял место продюсера. Roll the Bones стал первым альбомом группы, со времён Moving Pictures, который попал в американский Top-5, достигнув третьей строчки Billboard 200. Также, альбом получил платиновый сертификат от RIAA, тем самым став последний платиновым диском Rush на сегодняшний день. Был переиздан дважды: в 2004 году, в рамках серии лейбла Atlantic Records «Rush Remasters», и в 2011 году[7], лейблом Audio Fidelity, как золотой диск[8]. Альбом получил премию «Джуно», за лучший дизайн обложки альбома в 1992 году.



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