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I Mau Mau sono un gruppo musicale folk rock italiano formatosi a Torino nel 1990.[1][2] Il nome deriva dal movimento di liberazione del Kenya dalla colonizzazione britannica attivo durante gli anni '50; nella lingua piemontese questo termine è anche utilizzato per indicare le persone che arrivano da lontano, perlopiù di pelle scura.[3][4]

Mau Mau
I Mau Mau in concerto al Mazdapalace di Milano il 29 giugno 2006.
Paese d'origine Italia
GenereWorld music
Patchanka
Folk rock
Combat folk
Periodo di attività musicale1990  in attività
Album pubblicati9
Studio6
Live1
Raccolte2
Sito ufficiale

Storia del gruppo



Gli inizi e i primi lavori ai Real World Studios


Esordiscono dal vivo nel febbraio del 1991 dalle ceneri dei Loschi Dezi,[5][6] gruppo cult del circuito underground torinese; nel primo album di questo gruppo, intitolato Càbala, erano già presenti alcune caratteristiche successivamente sviluppate nei Mau Mau (nel coro di un brano compare anche una giovanissima e allora sconosciuta Luciana Littizzetto).[7]

L'iniziativa è nata da Luca Morino, Fabio Barovero e dal camerunese Tatè Nsongan. L'originalità della loro musica si può godere pienamente nelle esibizioni dal vivo, che sono state numerosissime in Italia e in Europa: hanno suonato in importanti e prestigiosi festival così come negli angoli più remoti e improbabili, sempre con la stessa voglia di portare per il mondo la propria musica assolutamente originale.

Nel 1992 i Mau Mau pubblicano per la Vox Pop - Just for Fun il loro primo lavoro discografico intitolato Soma la macia ("Siamo la macchia"), un EP interamente in lingua piemontese.[8] Nel novembre dello stesso anno pubblicano il primo album Sauta rabel, inciso per la Vox Pop, prodotto da Carlo U. Rossi e distribuito dalla Emi, con missaggi realizzati ai Real World Studios di Peter Gabriel a Bath. Mentre compongono la colonna sonora per il film Nero di Giancarlo Soldi, il loro primo album varca i confini nazionali ed è pubblicato in Svizzera e nei Paesi Bassi. Nell'estate parte un tour che tocca i principali festival, fra cui il "Palestine International Dance & Music Festival" e il "Festival Internazionale di Babilonia", in Iraq. Quindi partecipano al Club Tenco dove Sauta Rabel è premiato come migliore opera prima.

Nell'aprile del 1994[9] esce il secondo album Bàss paradis, ancora una volta prodotto da Carlo U. Rossi, mixato ai Real World di Peter Gabriel e pubblicato e distribuito in molti paesi Europei e in Giappone. Ne segue un tour che tocca più di cento città in Italia e in Europa. Nello stesso anno registrano con gli Africa Unite la canzone Ritmo Politico inserita nella musicassetta Forza Italia distribuita con la rivista Cuore.


I viaggi e i tour internazionali


Nell'estate del 1995 i Mau Mau aprono, davanti a settantamila persone, il concerto di Paolo Conte al Paleo Festival di Nyon. Nell'aprile del 1996 esce Viva Mamanera, registrato da Carlo U. Rossi a Torino, Parigi e a Los Angeles con la collaborazione di Eric Sarafin, già ingegnere del suono nei dischi di Ben Harper e Spearhead. È un album di svolta per la presenza dirompente della chitarra elettrica in molti brani. Ed è anche un'opera di sperimentazione che contiene un divertente pezzo di pochi secondi registrato nella stazione Abbesses della metropolitana di Parigi con Luca Morino che, munito di megafono, chiede un bacio in cambio di una suonata di violino a opera di Davide Rossi. L'album ha un discreto successo anche oltre i confini nazionali e specialmente in Francia.

La crescita musicale della band continua con l'approfondimento della conoscenza della cultura musicale araba. In seguito a un lungo viaggio in Marocco, i Mau Mau realizzano eventi con artisti di differenti culture per promuovere l'integrazione e lo scambio. Nel marzo del 1997 nasce il progetto parallelo della "Banda Maulera": un ensemble allargato con fiatisti e percussionisti. Nel marzo del 1998[10] esce con successo il quarto album Eldorado, che vede la partecipazione, fra gli altri, della banda dei "Meninos do Pelo" (i ragazzi di strada di Salvador de Bahia). Il successivo tour tocca le più importanti piazze italiane ed europee e comprende anche la partecipazione alla Feira das Mentiras, grande happening organizzato da Manu Chao a Santiago di Compostela in Galizia. Terminato il tour, organizzano un piccolo festival di musica e cultura africana, il PiemontAfrique Festival (con un importante incontro sull'economia di sfruttamento del Terzo Mondo stretto dalla morsa del debito internazionale).

Nel 2000 esce per Mescal il quinto album Safari Beach[11] che registra la collaborazione di Sergent Garcia nella canzone Due Cuori. Nel 2001 i Mau Mau festeggiano dieci anni di attività con un album doppio, Marasma General, dove si mescolano brani dal vivo, radio shows, registrazioni di strada, rumoraglia, due brani inediti e nuovi (Conga Milonga e Il mondo dall'alto) e una versione in studio di Eldorado con lo storico gruppo cileno degli Inti-Illimani. Il 10 giugno dello stesso anno la band apre il Tora! Tora! Day a Rimini.


La separazione e il ritorno


Dal 2002 Barovero e Morino iniziano a seguire strade differenti. Barovero scrive le colonne sonore per i film Dopo mezzanotte (assieme ai Banda Ionica, 2003) e Se devo essere sincera (2004) di Davide Ferrario, La febbre (2004) di Alessandro d'Alatri, Provincia meccanica (2005) di Stefano Mordini. Morino pubblica nel 2004 per Mondadori il libro Mistic Turistic, cibo viaggi e miraggi e per la Mescal l'album Mistic Turistic/Moleskine Ballads. Tatè Nsongan in questo periodo suona con un altro gruppo torinese: Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo.[12]

Dopo queste esperienze soliste il gruppo si riunisce nel 2004 per partecipare al Traffic Festival di Torino,[13] l'occasione per iniziare a pensare a un nuovo lavoro insieme. Iniziano così due anni di attività tra Brasile, Torino e Salento,[14] che portano alla colonna sonora del film Sotto il sole nero di Enrico Verra e, soprattutto, a Dea pubblicato da Mescal nel 2006. L'album ripropone il caratteristico mix di ritmi brasiliani conditi alla piemontese, con una svolta più elettronica rispetto ai precedenti. Il brano La casa brucia vede la partecipazione dei Sud Sound System. Il 23 aprile dello stesso anno suonano davanti alle undicimila persone dello spettacolo Volumi all'idrogeno, prodotto dai Subsonica con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura della città di Torino; i Mau Mau aprono la loro parte di serata con una speciale versione del Campeador de Vigna, nel cui testo si intrecciano pagine dal Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes. Ne è seguito un tour estivo in Italia. Su incarico di Slow Food, nelle edizioni del 2006 e del 2008 del Salone internazionale del gusto - Terra Madre si occupano della direzione artistica degli eventi musicali legati alla manifestazione, coinvolgendo bande e musicisti provenienti da tutto il mondo.

Nel 2008 compongono Brillo di più, inno ufficiale dell'iniziativa "M'illumino di meno" della trasmissione radiofonica Caterpillar,[15] quindi collaborano con Teresa De Sio nella canzone Lasciatemi in pace (inclusa nell'album Riddim a Sud).[16]

Nel 2011 festeggiano i 20 anni di attività col brano Mare Nostrum e un tour che sconfina anche all'estero. Da allora Luca e Fabio hanno continuato a lavorare sia in autonomia che con la band dal vivo.

Nel 2015 rientrano in studio per registrare un nuovo lavoro discografico. Il 6 maggio 2016 è uscito per Godzillamarket/Universal il nuovo album in studio dal titolo 8000 Km, prodotto da Fabio Barovero, Luca Morino e Josh Sanfelici. 8000 km è all'incirca la lunghezza del perimetro dell'Italia; il titolo è un chiaro riferimento al Belpaese, alla sua bellezza e ai problemi che deve affrontare.[17] 8000 km è anche il titolo del brano da cui prende nome l'album e con cui, nel mese di ottobre, i Mau Mau hanno partecipato al Premio Andrea Parodi 2016 aggiudicandosi il premio della critica e quello per il miglior testo, nonché la menzione per la miglior interpretazione di un brano di Andrea Parodi.[18]


Formazione



Principali musicisti di supporto



Discografia


Album in studio
EP
Raccolte
Live
Apparizioni su compilation
Singoli

Premi



Note


  1. (EN) Mau Mau - Label EMI, in Billboard, vol. 108, n. 25, 1996, p. 66.
  2. Musica a Torino 1991: rock, pop, jazz, folk, EDT srl, 1991, p. 38, ISBN 9788870631272.
  3. Sito ufficiale, su maumau.it. URL consultato il 12 settembre 2011.
  4. Le migrazioni sonore dei «Mau Mau», in La Stampa, n. 172, 1998, p. 43.
  5. Etno-rock piemontese e tanghi argentini, in La Stampa, n. 31, 1991, p. 9.
  6. Federico Guglielmi, Mau Mau (voce) - in Cesare Rizzi, 1993
  7. TFF31 - Quando la Littizzetto faceva la corista, su video.repubblica.it, La Repubblica. URL consultato il 27 dicembre 2014.
  8. La biografia dei Mau Mau su Rockol
  9. Alberto Campo, Mau Mau, tribù canora, in La Repubblica, 11 aprile 1994.
  10. Enrico Deregibus, Dizionario completo della Canzone Italiana, Giunti Editore, 2006, p. 293, ISBN 9788809756250.
  11. (EN) John Shepherd, Continuum encyclopedia of popular music of the world, Continuum, 2005, p. 252, ISBN 9780826474360.
  12. Album di Tatè Nsongan con Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo
  13. Festival, c'è del nuovo e si chiama «Traffic», in La Stampa, n. 187, 2004, p. 32.
  14. LucaMOR, un reading dal Salento alla Pampa, in Tuttolibri, n. 1409, 2004, p. 8.
  15. M’illumino di meno 2008, quarta giornata del risparmio energetico
  16. Riddim-a Sud progetto cantato di Teresa De Sio, in La Repubblica, 6 giugno 2008.
  17. Il ritorno dei Mau Mau: “Con 8000 Km vogliamo raccontare l'Italia
  18. Note magiche al Premio Andrea Parodi: vincono i Pupi di Surfaro

Bibliografia



Collegamenti esterni


Portale Rock
Portale Torino

На других языках


[en] Mau Mau (band)

Mau Mau is an Italian band from Turin,[1] formed in 1990 by Luca Morino (vocals and guitar), Fabio Barovero (accordion) and Tatè Nsongan (Djembe).[2][3] Born from the ashes of the underground cult group Loschi Dezi,[4] the band draws its influences from world music, especially Mediterranean, African, Arabic and Latin traditions.[2][5] They mainly sing in native Piedmontese.[2] The band's name has a double meaning: it references the Kenyan Mau Mau uprising against British colonial rule,[5] and in Piedmontese, Mau Mau designates "people who come from afar".
- [it] Mau Mau (gruppo musicale)



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