Nato a Oklahoma City, e cresciuto a Los Angeles, Don Cherry conobbe la notorietà in ambito jazz nel 1958, insieme a Ornette Coleman, prima in un quintetto con il pianista Paul Bley e successivamente in quartetto senza pianoforte registrando principalmente per la Atlantic Records. Cherry appare in vari ruoli con i leader-band degli anni sessanta: è stato co-leader della sessione di Avant-Garde con John Coltrane, ha registrato e suonato in tour con Sonny Rollins, è stato co-leader dei New York Contemporary Five a Manhattan, ha registrato e suonato in tour con Albert Ayler e George Russell.
Oltre al bebop, Cherry era influenzato dal Middle East jazz, la musica tradizionale africana e indiana. Emblema di queste influenze è il suo album Relativity Suite.
Cherry appare nell'album di Coleman del 1971 dal titolo Science Fiction, e negli anni settanta e ottanta si riunisce con i discepoli di Coleman Dewey Redman, Charlie Haden, e Ed Blackwell nel gruppo Old and New Dreams.
Sul finire degli anni '70, il trio Organic Music Theatre (con Gian Piero Pramaggiore e Naná Vasconcelos), ebbe un'intensa attività live in Italia e Francia.
Il gruppo di "world jazz" Codona, formato da Cherry con il percussionista Naná Vasconcelos e al sitar e Collin Walcott alla tabla, registrò tre album con la ECM.
Ha continuato a cogliere un vasto numero di opportunità, con l'album Escalator Over The Hill di Carla Bley o registrando con Lou Reed, Ian Dury, Rip Rig & Panic e Sun Ra.
Durante gli anni ottanta ha registrato nuovamente con il quartetto originale di Ornette Coleman in In All Languages, e nell'album El Corazon, insieme a Ed Blackwell.
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