Peter Van Wood[1], pseudonimo di Pieter van Houten (IPA: [ˈpiːtər vɑn ˈɦʌu̯tə(n)]) (L'Aia, 19 settembre1927 – Roma, 10 marzo2010), è stato un chitarrista, cantautore e astrologoolandesenaturalizzatoitaliano.
Cominciò a suonare la chitarra a quattordici anni, studiando al conservatorio; alla sua formazione contribuì anche l'ascolto dei grandi chitarristi jazz. Entrò poi a far parte di piccole formazioni musicali con le quali suonò nei Paesi Bassi e all'estero, esibendosi anche al Palladium di Londra nel 1946. Sulla chitarra elettrica fu tra i primi in quegli anni in Europa a usare effetti come eco e riverbero, e tra il 1947 e il 1948 si esibì in tutto il mondo, con concerti anche all'Olympia di Parigi e alla Carnegie Hall di New York. Nel 1949 si stabilì in Italia: dopo una serie di spettacoli a Napoli, venne contattato per formare un trio da Renato Carosone e Gegè Di Giacomo, e incise con loro vari dischi per la Pathé.
Il quartetto nel 1955
Nel 1954 decise di darsi alla carriera solista: formò un suo quartetto (con Aldo Buonomo alla batteria, Paolo Pes al contrabbasso e Bruno De Lucia al pianoforte[2]), col quale registrò per la Fonit. Registrò molti dischi di successo, esibendosi nel contempo nei night club più esclusivi. Della sua carriera musicale si ricordano canzoni quali: Butta la chiave, rimasta famosa per via del dialogo tra Van Wood e la chitarra (a cui fa interpretare le risposte di una ragazza che non vuole farlo entrare in casa), Via Montenapoleone, Tre numeri al lotto, Mia cara Carolina e Capriccio.
Dagli anni sessanta si dedicò seriamente all'astrologia, con le rubriche di oroscopi per conto di giornali e riviste, pur continuando a incidere dischi; aprì anche un locale a Milano (la città in cui si era stabilito dopo aver vissuto per qualche tempo a Napoli), l'Amsterdam 19, in Galleria Passarella, dove spesso si esibì come cantante chitarrista. Nel 1974 realizzò Guitar magic, un album interamente strumentale per la Vedette -Phase 6, in cui sono messe in evidenza le sue doti di chitarrista.
Nel 1982 incise la sigla del programma televisivo La Domenica Sportiva.
Tornò con successo in televisione nel 1993 come ospite nella trasmissione "Quelli che il calcio", ed in suo onore fu fondata la squadra di calcio amatoriale "Atletico Van Goof", denominata Van Goof sulla falsariga del suo cognome, e collocata alle spalle della postazione del chitarrista nello studio televisivo. Gli autori del programma idearono infatti una specie di sfida tra il musicista e il "pupazzo": a seconda dell'esito reale dei vari pronostici veniva assegnato un punteggio, favorevole rispettivamente al primo o al secondo, per stabilire così il vincitore alla fine di ogni puntata. La squadra calcistica Atletico Van Goof successivamente si ispirò a questo gioco ironico, per la sua denominazione[3].
Nell'ottobre 2007 chiese un milione di euro di risarcimento al gruppo dei Coldplay, sostenendo che la canzone Clocks fosse plagiata dalla sua Caviar and Champagne.
Van Wood visse gli ultimi anni della sua vita a Castelnuovo di Porto, dove è sepolto nel piccolo cimitero del paese: morì all'alba del 10 marzo 2010 nel Policlinico Gemelli di Roma dopo una lunga malattia, lasciando una figlia, Benedetta, anche lei astrologa, che ha preso il suo posto nella stesura dell'oroscopo del settimanale Intimità.[4]
Discografia
78 giri
1951 - Oh!Susanna/Scalinatella (Pathé, MG 13)
1952 - Papaveri e papere/Buona Pasqua(Pathé, MG 102)
1960 - Giulietta/You and me in via Veneto (Fonit, SP 30787)
1960 - Scandalo al sole/Il venditore di felicità (Fonit SP 30788)
1960 - Piango perché piango/Bocca troppo bella (Fonit, SP 30866)
1960 - Tre volte mia/You and me in via Veneto (Fonit, SP 30929)
1964 - Sei come lei/Ghost pary (Durium, CN A 9132)
1964 - Merletti spagnoli/Surf little baby (Durium, CN A 9133)
1975 - Una piccola città/Le sigle di Circo Dieci (Edibi, EDF 1101)
1980 - Venezia è un sogno/Se ti va (Cassa di Risparmio di Venezia, ADR 109)
1982 - Una domenica sportiva/Vattene (Fonit, SP 1784)
1989 - Venezia è un sogno/Se ti va (Andromeda Records, ADR 109)
Varietà televisivi
Guarda chi si vede!, varietà settimanale di Carlo Manzoni, Marcello Marchesi, Giovanni Mosca, Vincenzo Rovi, orchestra di Giampiero Boneschi, con Peter Van Wood, Elsa Merlini, Enrico Viarisio, Olga Villi, Aroldo Tieri, Ferruccio Amendola, Alberto Lionello, Sandra Mondaini, Raffaele Pisu, Antonella Steni, Giustino Durano, regia di Vito Molinari 9 puntate dall'8 maggio 1955 al 6 luglio 1955, nel programma nazionale RAI.
Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Van Wood, Peter di Fabrizio Zampa, pag. 1690
Il Radiocorriere, n° 23-24-25-26-27/1955.
Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema), "1944-1963: i complessi musicali italiani", Maiotti Editore, 2010, alla voce: Van Wood Quartet, pp.104-107.
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