Debutta nell'immediato dopoguerra come cantante nei circoli delle Forze Armate americane; prende successivamente parte come soubrette ad alcuni spettacoli di varietà nelle compagnie di Fanfulla e di Tino Scotti.
Katina Ranieri nel 1955
Nel 1953 debutta al Festival di Sanremo con quattro canzoni, portando in finale No Pierrot in coppia con Achille Togliani, ma il suo maggior successo di questa edizione è Acque amare, composizione di Carlo Alberto Rossi: la canzone non arriva in finale, nonostante l'applauditissima versione dell'altra interprete Carla Boni[2], ma anche la Ranieri riesce comunque a imporsi con il suo stile non convenzionale, valorizzato dall'arrangiamento innovativo, per quei tempi, dell'orchestra del maestro Armando Trovajoli
Nello stesso anno debutta anche al cinema con Fermi tutti... arrivo io!, al quale fanno seguito Viva la rivista! e Capitan Fantasma. Il vero successo popolare arriva con il Festival di Sanremo 1954, in cui presenta tre brani, tra cui Canzone da due soldi, che si classifica al secondo posto. A maggio partecipa anche al Festival di Napoli, portando in finale Pulecenella in coppia con Giacomo Rondinella e Mannaggia 'o suricillo con Maria Paris.
Bella e affascinante, Katyna Ranieri si afferma come interprete di grande intensità, capace di spaziare dal genere melodico a quello jazzistico, grazie alla sua voce delicata, duttile e sensuale.
Si sposa in prime nozze con l'ufficiale dell'aviazione Eusepio Sternini, da cui ha il figlio Enrico; si separa dal marito nel 1954 e conosce il maestro Riz Ortolani, che sposa nel 1956 a Città del Messico[3].
Katyna Ranieri canta accompagnata alla chitarra dal celebre compositore napoletano Ugo Calise nel 1956
Ma, non essendo il matrimonio valido in Italia, viene denunciata da Sternini per bigamia e condannata ad otto mesi di reclusione (condanna poi amnistiata nel maggio 1960); la situazione si risolverà definitivamente solo nel 1964 con l'annullamento del primo matrimonio da parte della Sacra Rota e il matrimonio italiano con Riz Ortolani dal quale nasce una figlia, Rizia Ortolani[3].
Katina Ranieri nel 1964
A metà degli anni cinquanta entra a far parte del gruppo di cantanti della Radio Rai, accompagnati dalla grande orchestra di Carlo Savina e firma un importante contratto discografico con la RCA Italiana, che con l'album La ragazza di Piazza di Spagna la lancia anche sul mercato internazionale. Partita per l'America latina per una lunga tournée, ottiene un grande successo insieme a suo marito Riz Ortolani con uno show trasmesso dalla televisione messicana.
Nel 1962 ha inciso il 45 giri Nessuno mai mi ha mandato dei fior, scritto da Piero Ciampi.
Un grande successo internazionale fu ottenuto dalla canzone More (candidata addirittura agli Oscar) che Ortolani inserì nella colonna sonora del film Mondo cane (1962). Katyna Ranieri interpretò con successo sia la versione inglese More, che quella italiana Ti guarderò nel cuore.
È l'unica cantante italiana ad aver cantato alla notte degli Oscar nel 1964. È molto famosa all'estero ed ha fatto tournée in tutto il mondo.
Nel suo repertorio figura anche la cover del brano musicale Johnny Guitar, dalla colonna sonora del film western del 1954 Johnny Guitar, diretto da Nicholas Ray.
Come cantante ha collaborato con Nino Rota per diversi film di Federico Fellini (8½ e Amarcord).
Oh my love, scritta da Ortolani nel 1971 e cantata dalla Ranieri per il film Addio zio Tom di Gualtiero Jacopetti e Giorgio Prosperi, è stata recentemente scelta sia per Drive (2011) di Nicolas Winding Refn che per Gli ultimi saranno gli ultimi (2015) di Massimiliano Bruno.
Tra le sue numerose partecipazioni televisive è da ricordare in particolare la conduzione, insieme al marito Riz Ortolani e al compianto attore Stefano Satta Flores, del programma musicale C'è un'orchestra per lei, andato in onda sul canale nazionale RAI nella primavera del 1976.
Discografia parziale
33 giri 25 cm
1954: Otto grandi successi del 4º Festival della Canzone (Cetra, LP 10, con il Quartetto Cetra; la Ranieri interpreta quattro canzoni, di cui una insieme ad Antonio Vasquez, mentre il Quartetto Cetra interpreta altri quattro brani)
1954: Appuntamento con Katyna (RCA Italiana, A10V 0015)
1955: Katyna Ranieri e le sue canzoni (RCA Italiana, A10V 0032)
Mario Casalbore, Canzoni Italiane, Fabbri Editori, 1994, Vol.4, pag.64
Fiorella Marino, Grazie Riz per avermi aspettata tanto, pubblicato in Tuttamusica n° 21 del 23 maggio 1964, pagg. 12-13
Bibliografia
Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Ranieri, Katyna, di Enzo Giannelli, pagg. 1432-1433
Antonio Sciotti, Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981 (Luca Torre Editore, 2011); pag. 400-402.
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