Con oltre 8 milioni di copie vendute, di cui oltre 700 000 copie in Italia dove raggiunge la prima posizione[16] (mantenendola per 14 settimane[17]), è il primo disco dei Dire Straits a raggiungere le vette delle classifiche mondiali. L'album raggiunge la prima posizione anche in Norvegia per due settimane, la terza in Nuova Zelanda, la quarta nella Official Albums Chart ed in Svezia, la sesta in Olanda ed Australia e la settima in Germania. In Italia è stato l'album più venduto in assoluto durante l'anno 1981[18].
Mark Knopfler decide di avvalersi del suono delle tastiere ed in particolare si fa aiutare da Roy Bittan, il pianista di Bruce Springsteen, crea così una serie di singoli di forte impatto sul pubblico come Tunnel of Love, Romeo and Juliet (vero e proprio cavallo di battaglia nella produzione del chitarrista), Solid Rock e Skateaway. Da un verso di quest'ultimo brano prende spunto il titolo dell'album.
L'album è il primo in cui non figura David Knopfler, che ha abbandonato il gruppo durante le registrazioni nell'agosto 1980. Le sue tracce di chitarre erano state quasi completate, ma furono comunque reincise dal fratello.
Expresso Love si presenta come un brano dal forte impatto anche nelle sue riproposizioni in concerto, una delle quali è inclusa nell'album Alchemy: Dire Straits Live[19][20].
Hand in Hand
Il brano Hand in Hand, caratterizzato da un testo particolarmente suggestivo, è uno dei
pezzi più significativi dell'album[21].
Solid Rock
Solid Rock è una canzone che richiede un coinvolgimento notevole da parte di tutti i
musicisti e si è affermata come una presenza fissa negli spettacoli dei Dire Straits: due
distinte esecuzioni dal vivo del brano, caratterizzate da arrangiamenti
più elaborati e passaggi strumentali più estesi rispetto alla traccia di Making Movies,
sono state inserite negli album dal vivo Alchemy (tutte le edizioni)[20] e On the Night (nelle sole versioni VHS e DVD: la
registrazione – esclusa dal CD per ragioni di spazio – era stata
originariamente pubblicata all'interno dell'EP Encores)[22][23].
Les Boys
Nel brano Les Boys, contraddistinto da un andamento allegro, il narratore descrive con
ironia – senza fornire giudizi – alcune scene che si svolgono all'interno di un locale
gay di Monaco di Baviera; nel testo viene menzionato lo scrittore, drammaturgo e
poeta francese Jean Genet[24].
Nella recensione retrospettiva per AllMusic, Stephen Thomas Erlewine ha dato all'album un giudizio di quattro stelle e mezzo su cinque, notando che la band «aveva cominciato ad allontanarsi dalle sue origini roots rock» per sposare secondo lui «una variante jazzistica del country-rock e folk-rock cantautoriale»[2]. Ha poi concluso la recensione dicendo che Making Movies «si colloca tra i migliori lavori della band»[2].
Nella sua recensione per la rivista Rolling Stone, David Fricke accostò i nuovi testi di Mark Knopfler a quelli di cantautori come Bruce Springsteen, Bob Dylan e Neil Young[25]. Il critico aggiunse che «la combinazione della sceneggiatura lirica della star, le sue intense esibizioni vocali e la tagliente colonna sonora rock & roll della band sono mozzafiato - tutto ciò che i primi due album avrebbero dovuto essere, ma che non sono stati. Se Making Movies fosse realmente un film, potrebbe vincere uno stormo di Academy Awards»[25].
Nel 1989 Rolling Stone ha inserito Making Movies al 52º posto nella lista dei 100 migliori album degli anni ottanta[26].
(EN) Top Albums (PDF), su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 19 maggio 2015.
(FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ªed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN978-951-1-21053-5.
(ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ªed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN84-8048-639-2.
(EN) Dire Straits – Chart history, su Billboard. URL consultato il 19 maggio 2015.
Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare le varie classifiche.
(EN) Top Selling Albums of 1981, su nztop40.co.nz, Recording Industry Association of New Zealand. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2015).
(EN) Billboard.BIZ: Top Pop Albums of 1981, su billboard.biz, 31 dicembre 1981. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2012).
(EN) Top Selling Albums of 1982, su nztop40.co.nz, Recording Industry Association of New Zealand. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2017).
Bibliografia
Andrea Del Castello, Mark Knopfler. Il crogiolo dei generi culturali, Lanciano, Move Editore, 2005, ISBN non esistente, ..
Ezio Guaitamacchi, 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita, Milano, Rizzoli, 2009, ISBN978-88-17-03392-3, ..
Colin Irwin, Dire Straits, Bresso, Gruppo Editoriale Futura, 1994, ISBN1-85797-584-7, ..
Giulio Nannini, Mauro Ronconi, Le canzoni dei Dire Straits, Milano, Editori Riuniti, 2003, ISBN88-359-5319-7, ..
(EN) Michael Oldfield, Dire Straits, Londra, Sidgwick & Jackson, 1984, ISBN0-283-98995-5, ..
Giancarlo Passarella, Dire Straits– Solid Rock, Bresso, Music Makers, 2000, ISBN88-86129-02-5, ..
Giancarlo Passarella, Manuali rock: Dire Straits– Storie e interviste, Roma, Arcana editrice, 1994, ISBN978-88-7966-042-6, ..
Betty Shapiro, Dire Straits – Studio su testi e musiche, Milano, Kaos Edizioni, 1989, ISBN non esistente, ..
Alessandra Ziliani, Dire Straits & rock-poesia, Milano, Arti grafiche AGEL, 1982. ISBN non esistente.
Collegamenti esterni
(EN) Stephen Thomas Erlewine, Making Movies, su AllMusic, All Media Network.
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