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Lelio Luttazzi (Trieste, 27 aprile 1923Trieste, 8 luglio 2010) è stato un pianista, attore, cantante, direttore d'orchestra, showman, conduttore televisivo, radiofonico, scrittore e regista italiano.

Lelio Luttazzi
Lelio Luttazzi in un'apparizione TV
Nazionalità Italia
GenereJazz
Swing
Musica leggera
Periodo di attività musicale1943  2010
EtichettaColumbia, Vedette, Twilight Music - Serie Via Asiago 10, Edel Music Sugarmusic - Warner Music Italia.
Live3
Sito ufficiale

Biografia



Primi anni ed esordi


Lelio Luttazzi bambino con la mamma
Lelio Luttazzi bambino con la mamma

Figlio di Sidonia Semani (maestra elementare a Prosecco) e Mario Luttazzi, rimane, a soli tre anni di età, orfano di padre, morto nel 1926 di tubercolosi. La madre si stabilisce nel 1929 a Prosecco dove riprende a lavorare e, durante le elementari, è allievo della madre nella scuola elementare del paese, unico italiano in una classe di sloveni; in seguito, parlando della sua infanzia, si definirà un bambino triste e pessimista, a causa dei suoi problemi familiari[1].

Riceve la prima formazione musicale da don Križman, parroco di Prosecco, che gli impartisce lezioni di pianoforte per alcuni mesi nella canonica del paese. Dopo la scuola media inferiore s'iscrive al liceo Petrarca di Trieste, dove instaura una grande amicizia con un suo compagno di classe, Sergio Fonda Savio, nipote di Italo Svevo. Incominciano anche in questo periodo i dissidi ideologici con la madre, che è una fascista convinta mentre Luttazzi si avvicina all'antifascismo[1].

Lelio Luttazzi con Teddy Reno e Vittorio Mascheroni negli uffici della CGD (1949)
Lelio Luttazzi con Teddy Reno e Vittorio Mascheroni negli uffici della CGD (1949)

Durante la seconda guerra mondiale s'iscrive all'Università di Trieste alla facoltà di giurisprudenza, sostenendo soltanto due esami poiché incomincia a suonare il pianoforte a Radio Trieste e a comporre le sue prime canzoni. Nel 1943, con alcuni suoi compagni di università, si esibisce al teatro Politeama in veste di direttore d'orchestra, per aprire il concerto di Ernesto Bonino, cantante torinese molto noto all'epoca, che rimane colpito da Luttazzi, al punto da chiedergli, al termine dello show, di comporre una canzone per lui; Lelio accetta l'invito inviandogli una sua composizione, Il giovanotto matto, che nello stesso anno Bonino incide e che diviene un grande successo. Terminata la guerra, apprende dalla SIAE di aver guadagnato con la canzone 350 000 lire[2]; decide quindi di fare il musicista in maniera professionale e, nel 1948, si trasferisce a Milano, dove comincia a lavorare presso la casa discografica CGD, fondata dal suo concittadino Teddy Reno, che lo ha contattato per dargli l'incarico di direttore artistico; sempre per Teddy Reno, nel 1948, scrive Muleta mia. Nello stesso anno si sposa con la concittadina Magda Prendini (da cui si separerà nel 1963) con l'annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota. Nel 1948 diventa padre di Donatella, che intraprenderà in seguito la carriera di cantante.

Lelio Luttazzi e Lauretta Masiero in una scena de Il fornaretto di Venezia, da Biblioteca di Studio Uno, 1964
Lelio Luttazzi e Lauretta Masiero in una scena de Il fornaretto di Venezia, da Biblioteca di Studio Uno, 1964

Anni cinquanta


Lelio Luttazzi nella trasmissione di Radio Rai Rosso e nero del 1956
Lelio Luttazzi nella trasmissione di Radio Rai Rosso e nero del 1956

Nel 1950 a Torino assume l'incarico di direttore dell'orchestra RAI, creando la prima orchestra d'archi ritmica in Italia della Rai; nel 1954 si trasferisce a Roma per dirigere una delle orchestre delle Rai di musica leggera con le quali parteciperà a diversi programmi di varietà. Negli anni seguenti lavora nel programma radiofonico a quiz Il motivo in maschera e, nella stagione 1956/1957 dirige l'orchestra nel varietà radiofonico Rosso e nero. Scrive canzoni dal carattere jazzistico e piene di swing, interpretandole al pianoforte e cantandole in uno stile molto personale e, tra le più note, si ricordano Chiedimi tutto, Legata a uno scoglio, Rabarbaro bles, Senza cerini, Timido twist. Compone brani come Una zebra a pois, cantata da Mina, Vecchia America per il Quartetto Cetra, Eccezionalmente, sì per Jula de Palma, You'll say tomorrow registrato in italiano da Sophia Loren, Souvenir d'Italie; El can de Trieste, da lui stesso cantata in dialetto triestino. L'esordio televisivo come direttore d'orchestra avviene nel programma della RAI Musica in vacanza, del 1955, programma di varietà settimanale, assieme a Gorni Kramer e agli attori Isa Bellini, Alberto Bonucci, Paolo Ferrari, Adriana Serra.


Anni sessanta


La sua carriera di presentatore incomincia nel 1962, con la trasmissione Il paroliere, questo sconosciuto[3], un programma musicale per la regia di Lino Procacci che vede affiancata a Luttazzi una giovanissima Raffaella Carrà. Presenta poi trasmissioni televisive come Studio Uno con Mina, Doppia coppia con Sylvie Vartan, Teatro 10, Ieri e oggi.

Come autore partecipa al Festival di Sanremo 1964 con Piccolo Piccolo, testo di Antonio Amurri, interpretata da Emilio Pericoli e Peter Kraus.

Lelio Luttazzi, assieme a Mina, durante una puntata di Ieri e oggi del 1969
Lelio Luttazzi, assieme a Mina, durante una puntata di Ieri e oggi del 1969

È anche attore, in L'avventura di Michelangelo Antonioni e L'ombrellone di Dino Risi, e in televisione in Biblioteca di Studio Uno con il Quartetto Cetra, dove recita la parte di messer Alvise Guoro nella puntata dedicata al Fornaretto di Venezia; è inoltre compositore di colonne sonore di film, tra le quali Totò, Peppino e la... malafemmina, Totò lascia o raddoppia? e Venezia, la luna e tu.

Compone le musiche per le commedie musicali di Scarnicci e Tarabusi, e altri autori.

Alla radio conduce Hit Parade, una rubrica settimanale sui dischi a 45 giri più venduti, andata in onda ininterrottamente dal 1967 al 1976, con la sigla Lelio Luttazzi presenta... Hiiit Parade! e seguita da un altissimo numero di ascoltatori.[4]


Anni settanta


Nel giugno del 1970, all'apice del successo, viene arrestato insieme a Walter Chiari con l'accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti; l'arresto avviene in seguito all'intercettazione di una telefonata in cui Luttazzi si era limitato a girare a uno sconosciuto un messaggio avuto da Walter Chiari. Lo sconosciuto si rivelò uno spacciatore. Walter Chiari che si trovava a Bologna aveva telefonato a casa Luttazzi lasciando alla governante un messaggio: « Maria sono Walter Chiari, dica al Maestro Luttazzi di chiamare questo numero - detta alla governante di Luttazzi un numero di telefono di Roma - perché io qui dal Baglioni di Bologna non riesco a chiamare." Maria riferisce a Luttazzi il messaggio. "Ha chiamato Walter Chiari, chiede di chiamare questo numero di telefono perché lui da Bologna non riesce. E a chi risponde di dire di chiamare Walter a Bologna all'Hotel Baglioni. "Lelio compone il numero di telefono e riferisce il messaggio di Walter Chiari a un tizio mai conosciuto dal Maestro Luttazzi - un certo Lelio Bettarelli, che poi si scoprirà essere uno spacciatore. La telefonata viene intercettata e Luttazzi dopo circa una settimana verrà preso in custodia dalla polizia dalla sua casa di Piazza Trevi a Roma e portato prima a Rebibbia per poi essere rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. Dopo ventisette giorni passati in carcere a Regina Coeli, viene rilasciato e la sua posizione stralciata, venendo di fatto prosciolto senza rinvio a giudizio[5][6].

L'errore giudiziario ha però conseguenze personali e sulla carriera in quanto nel periodo della detenzione la conduzione di Hit parade viene affidata dapprima a Renzo Arbore e poi all'ex cantante Giancarlo Guardabassi[7]. La trasmissione Ieri e oggi, terminata prima dell'arresto, riprende il 12 marzo 1972 con la conduzione di Arnoldo Foà e di altri presentatori[8]. La breve esperienza carceraria subita lo segna indelebilmente e gli fornisce lo spunto per il romanzo autobiografico Operazione Montecristo e il suo unico film da regista, mai trasmesso in televisione se non dopo la sua morte, L'illazione (1972). Inoltre, l'ispirazione per il film Detenuto in attesa di giudizio viene ad Alberto Sordi proprio con la lettura del libro scritto da Luttazzi nei giorni di detenzione in cella d'isolamento, per l'accusa puramente indiziaria che risulterà poi del tutto infondata[9]. Quando una vicenda simile toccherà anni dopo al collega Enzo Tortora, prima condannato e poi assolto in appello, Luttazzi sarà uno di coloro che spenderanno parole in sua difesa[10].

Luttazzi ritorna alla radio a presentare Hit parade dal 26 febbraio 1971 fino alla chiusura della trasmissione nel 1976[11].

Nel 1979 sposa in seconde nozze Rossana Moretti, una giornalista conosciuta nel 1975 a Roma.


Anni ottanta e novanta


Lelio Luttazzi nel 1984
Lelio Luttazzi nel 1984

Negli anni successivi lavora ancora saltuariamente in televisione: nel 1982 nella trasmissione Cipria di Enzo Tortora, nel 1984 in Al Paradise di Antonello Falqui, nel 1991 per Telemontecarlo a Festa di compleanno. Nel 1986 s'iscrive, con altri personaggi famosi (tra cui Dario Argento, Liliana Cavani, Damiano Damiani, Giorgio Albertazzi, Ugo Tognazzi, Domenico Modugno, Claudio Villa, Rita Pavone e Teddy Reno), al Partito Radicale, in seguito alla campagna di Marco Pannella "Diecimila iscritti entro il 31 dicembre del 1986, pena lo scioglimento".[10]

Nel 1991 gli viene conferito il premio San Giusto d'Oro dai cronisti del Friuli-Venezia Giulia. Nel 1992, dopo una serie di concerti jazz in Italia, è insignito del Premio "Una Vita per il Jazz" dal Brass Group di Trapani. Dopo questo, Luttazzi decide di ritirarsi a vita privata.


Anni duemila


Nel 2003 scrive una canzone per Mina, Ma tu chi sei[12], e negli anni successivi torna anche brevemente a esibirsi in pubblico, spesso in serate in suo onore.[13]

L'8 ottobre 2006 è ospite d'onore della trasmissione Viva Radio2, che in quell'occasione andava in onda contemporaneamente alla radio e in televisione, ritornando così in RAI 36 anni dopo l'arresto; è ospite della stessa trasmissione anche il 27 febbraio 2008. Nel 2008 è ospite di varie trasmissioni televisive e radiofoniche: il 23 febbraio del programma Che tempo che fa, facendovi ritorno il 21 dicembre, il 16 maggio partecipa al Maurizio Costanzo Show, suonando Ritorno a Trieste, il 9 dicembre alla trasmissione radiofonica di Rai Radio Village.

Nel novembre 2008 decide di ritornare definitivamente a vivere a Trieste, in un appartamento a Palazzo Pitteri, insieme alla moglie e per l'occasione il regista Pupi Avati gira un film-documentario, che andrà in onda su Rai 5 il 30 ottobre 2011. Il 19 febbraio 2009 partecipa al Festival di Sanremo 2009 dove ritira il "Premio alla musica 2009" e accompagna al pianoforte Arisa nel brano Sincerità, nella serata dedicata ai duetti delle Proposte (Arisa vincerà il Festival nella categoria dei giovani). Il 15 Agosto 2009 tiene il suo ultimo concerto a Trieste in piazza Unità d'Italia, esibendosi con il suo sestetto.

Malato da tempo di una neuropatia periferica che si è aggravata tre mesi prima, muore per complicazioni la notte dell'8 luglio 2010 a 87 anni di età, nella sua casa di Trieste.[14] Dopo una cerimonia privata, il corpo è stato cremato e le ceneri disperse nel mare del golfo della città giuliana, dalla sua barca chiamata "Oblomov".[15][16]

Alla 59ª edizione dello Zecchino d'Oro partecipa il brano La vera storia di Noè, di cui Luttazzi fu autore: il brano fu recuperato e donato all'archivio dello Zecchino dalla Fondazione nata il 22 Ottobre 2010 in suo onore, voluta dalla moglie Rossana.


Elenco brani musicali (parziale)


Anno Titolo coautori del testo Interpreti
1943 Giovanotto matto Ernesto Bonino; Johnny Dorelli (1964 30 Anni Di Canzoni D'Amore); Fiorello; Christian De Sica (2009)
1948 Troppo tardi Teddy Reno
1951 Vecchia America Quartetto Cetra; Lucio Dalla (2006); Christian De Sica (2009)
1951 Muleta mia Teddy Reno
1955 Souvenir d'Italie Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi Jula de Palma; Renzo Arbore (2006) Christian De Sica (2009)
1957 Quando una ragazza a New Orleans Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi Jula de Palma; Paolo Bacilieri; Renzo Arbore (2006)
1958 Cocoleta Alberto Sordi
1958 Ma dove vai Sabrina? Rudy Crespi Mamie Van Doren
1958 Ricordando Pic Nic Antonio Amurri Paolo Bacilieri
1958 Lullaby Antonio Amurri Lelio Luttazzi
1958 Tu e io
1960 Una zebra a pois Marcello Ciorciolini e Dino Verde Mina; Ivan Cattaneo (1981); Gianni Morandi (2006)
1960 Sentimentale Mina
1960 Risate di Gioia Anna Magnani, Totò, Ben Gazzara
1961 Bum! Ahi! (che colpo di luna!) Leo Chiosso Mina; Christian De Sica (2009)
1961 Soltanto ieri Leo Chiosso Mina
1961 Canto (anche se sono stonato) Leo Chiosso Lelio Luttazzi; Mina (1991); Christian De Sica (2009)
1961 Legata ad uno scoglio Leo Chiosso Lelio Luttazzi; Mina (1991); Christian De Sica (2009)
1961 Chiedimi tutto Leo Chiosso Lelio Luttazzi; Mina (1995); Christian De Sica (2009)
1962 Mi piace Jula de Palma; Mina (2008)
1963 Il mio Pianoforte Joe Sentieri
1964 Piccolo Piccolo Antonio Amurri Emilio Pericoli e Peter Kraus
1965 Chi mai sei tu Mina (solo in televisione)
1966 La bretella Leo Chiosso e Lina Wertmüller Rita Pavone
1968 El can de Trieste Lelio Luttazzi
1968 L'ottimista Walter Chiari Lelio Luttazzi
1968 Senza cerini Lelio Luttazzi
1969 Ritorno a Trieste Lelio Luttazzi
1969 Sono tanto pigro Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi Lelio Luttazzi; Greg & i Blues Willies (2006)
1969 Papà fammi cantare con te Donatella Luttazzi Donatella Luttazzi
1969 Il male oscuro Lelio Luttazzi
1969 Incredibile amore Leo Chiosso Lelio Luttazzi
1969 Promesse di Marinaio Antonio Amurri
1969 Ciao Errol Garner Lelio Luttazzi
1975 Di che segno sei? Sergio Corbucci
2003 Pappagalli-Pappagà Ottavio Rosati Lelio Luttazzi
Fugantino per Organo e Pianoforte Lelio Luttazzi
Pigrizia
Tutto Antonio Amurri Mina
2013 Dr Jekyll Mr Hyde Alberto Zeppieri Simona Molinari
2013 Buonanotte Rossana Mirko Menna, Alberto Zeppieri Simona Molinari

Discografia


Album in studio
Live
Singoli

Come Lelio Luttazzi Trio



Filmografia



Regia



Attore e compositore


Luttazzi con Dorian Gray ne Gli attendenti, 1961
Luttazzi con Dorian Gray ne Gli attendenti, 1961

Radio



Televisione


Ha inoltre partecipato ad alcune serie di sketch della rubrica pubblicitaria televisiva (RAI1) Carosello:[18]


Premi e riconoscimenti



Omaggi



Note


  1. Intervista di Pupi Avati a Lelio Luttazzi, nel DVD allegato al volume Lelio Luttazzi - Il giovanotto matto, Edizioni Rai Trade, Roma, 2008; libro + DVD, ISBN 402-9-75-894718-0
  2. Paolo Giordano, Ciao Lelio, porta lo swing in paradiso, su ilGiornale.it, 9 luglio 2010. URL consultato il 9 giugno 2020.
  3. Il Focolare Radio - TV, su ilfocolare-radiotv.blogspot.it. URL consultato il 10 agosto 2016.
  4. Vetrina di Hit Parade di Lelio Luttazzi, su raiplayradio.it, Rai Play Radio, 20 febbraio 2020. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  5. Gian Antonio Stella, " Mi drogai di acqua sciroppata ", su ArchivioStorico.Corriere.it, Milano, Corriere della Sera, 28 agosto 1995, p. 11. URL consultato il 9 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2014).
  6. Malcom Pagani, "Walter Chiari uccise Lelio. E non chiese mai scusa", su IlFattoQuotidiano.it, 29 ottobre 2016. URL consultato il 9 giugno 2020.
  7. Il Focolare Radio - TV: Lunedì 15 marzo 1971 (Radio), su IlFocolare-RadioTV.Blogspot.com, 15 marzo 2010. URL consultato il 9 giugno 2020.
  8. Varietà (PDF), su Teche.Rai.it. URL consultato il 9 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2015).
  9. Valerio Cappelli, Il film inedito di Luttazzi sugli errori della giustizia, su ArchivioStorico.Corriere.it, Milano, Corriere della Sera, 8 ottobre 2011, p. 63. URL consultato il 9 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
  10. Valter Vecellio, Luttazzi, la vita distrutta per una telefonata sbagliata, su IlDubbio.news, 27 luglio 2016. URL consultato il 9 giugno 2020.
  11. Aldo Grasso, Addio a Lelio Luttazzi, l'elegante pigrizia «oblomovista», su Corriere.it, 10 luglio 2010. URL consultato il 9 giugno 2020.
  12. Lelio Luttazzi, 80 anni in jazz. "Ho scritto una canzone per Mina"
  13. Lelio Luttazzi: Canto ancora ma non diciamo che sono tornato
  14. Addio al maestro Lelio Luttazzi, su Libero Quotidiano. URL consultato il 25 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2015).
  15. Articolo da Il Ponte, mensile della SOCREM, n. 3, anno XIII, novembre 2010, pag. 7
  16. Trieste, disperse in mare le ceneri di Lelio Luttazzi
  17. Il Radiocorriere n.3/1953
  18. Marco Giusti, Il Grande libro di Carosello, Milano, Sperling & Kupfer, II edizione, ISBN 88-200-2080-7
  19. Cinema: Festival Roma, 'L'illazione' di Lelio Luttazzi inedito e restaurato, su Libero (quotidiano). URL consultato il 30 marzo 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  20. L'illazione, il film inedito di Lelio Luttazzi alle 22.15 su Rai5
  21. Aurora De Donatis, Testo Dr. Jekyll And Mr. Hide Simona Molinari Peter Cincotti, su airdave.it, 12 febbraio 2013. URL consultato il 23 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2013).
  22. Satyricon: Luttazzi, è polemica sul nome d'arte, su www1.adnkronos.com, 22 marzo 2001. URL consultato il 15 agosto 2014.

Bibliografia



Voci correlate



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Controllo di autoritàVIAF (EN) 88535326 · ISNI (EN) 0000 0001 1451 3040 · SBN SBLV186412 · LCCN (EN) no2009079114 · GND (DE) 132029057 · BNE (ES) XX1569237 (data) · BNF (FR) cb141172606 (data) · NDL (EN, JA) 001162307 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2009079114
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[en] Lelio Luttazzi

Lelio Luttazzi (27 April 1923 – 8 July 2010) was an Italian composer, musician, actor, singer, conductor, writer, and television and radio presenter.
- [it] Lelio Luttazzi



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