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Frank Vincent Zappa (Baltimora, 21 dicembre 1940Los Angeles, 4 dicembre 1993) è stato un compositore, chitarrista, cantante e polistrumentista statunitense.

Frank Zappa
Frank Zappa nel 1973
Nazionalità Stati Uniti
GenereArt rock[1][2][3][4]
Fusion[1][5][6]
Musica sperimentale[1][7][8][9]
Periodo di attività musicale1955  1993
Strumentochitarra, voce, basso, tastiera, Synclavier, batteria, percussioni
GruppiThe Mothers of Invention
Album pubblicati163
Studio39
Live52
Colonne sonore3
Raccolte33
Sito ufficiale

È considerato uno dei maggiori geni musicali del XX secolo[10][11][12]. La sua discografia, composta da più di sessanta album pubblicati in vita e altrettanti postumi, costituisce un repertorio pressoché impossibile da catalogare, con influenze stilistiche che toccano diversi generi musicali quali rock, blues, jazz, fusion, progressive, avanguardia, riferimenti alla musica classica, satira e cabaret.[13][14][15]


Biografia


Nacque a Baltimora, nel Maryland, il 21 dicembre del 1940, figlio di Francis Zappa (nato Francesco Zappa), un perito industriale italiano originario di Partinico (in provincia di Palermo), e di Rose Marie, nata Colimore, una casalinga statunitense di origini francesi e italiane.

Nel gennaio del 1951, la famiglia Zappa si trasferì a Miami, in Florida, dove Francis aveva trovato lavoro nel settore della Difesa. Il clima più mite di questo Stato aiutò il piccolo Frank a guarire da asma, sinusiti e raffreddori a cui era spesso soggetto. A quattordici anni, Frank ricevette come regalo dalla madre il suo primo strumento, un rullante. A causa del lavoro del padre, la famiglia Zappa traslocò spesso; dopo Monterey si trasferì a Pomona, quindi a El Cajon e poi ancora a San Diego e, nel 1956, nella piccola cittadina di Lancaster.

Frank Zappa nel 1958
Frank Zappa nel 1958

L'educazione ricevuta da ragazzo risentì molto della cultura del padre con il quale, ben presto, si instaurò un clima di tensione; basti pensare che quando Frank andò a convivere con Kay Sherman, Francis vietò agli altri figli di andarlo a trovare fin quando la coppia non si fosse sposata regolarmente.[16] Nel giugno del 1958 Zappa si diplomò alla Antelope Valley High School pur avendo conseguito un voto finale inferiore alla sufficienza e l'anno successivo, ormai completamente preso dalla musica, decise di andare a vivere da solo dopo un tentativo del padre di convincerlo a iscriversi all'università.

Nel 1963 cominciò a vivere in uno studio di registrazione che aveva preso in affitto e che chiamò Studio Z. Lorraine Belcher, come la sua nuova compagna e convivente. In quel periodo viveva insieme a lui anche Jim Sherwood che si occupava del cibo: pane, burro di arachidi e del purè rimediato presso un vicino centro di donatori del sangue erano gli unici alimenti che potevano permettersi. La passione di Frank per la cinematografia portò un giornale locale, l'Ontario Daily Report, a ritenere che nel suo studio si girassero pellicole porno. Un sergente di polizia in incognito chiese allora a Frank di procurargli una registrazione audio per 100 dollari, cosa che Frank realizzò mettendo insieme un nastro contenente mezz'ora di gemiti e sospiri della sua ragazza. Al momento della consegna del nastro Frank e Lorraine vennero arrestati.

L'accusa di associazione per delinquere per la produzione di materiale pornografico cadde per entrambi, ma a Frank toccò scontare una settimana nel carcere di San Bernardino per un'infrazione minore. Nel 1965 Frank propose a una band di nome Soul Giants di suonare le sue composizioni. Il gruppo che nacque da questo sodalizio si trasferì a Hollywood dove prese in affitto un cottage per le prove della band. A quei tempi Frank lavorava come commesso in un negozio di dischi e sognava di suonare sullo Strip, il lungo pezzo di Sunset Boulevard a Los Angeles.

Quello stesso anno la MGM Verve offrì un contratto al gruppo, che nel frattempo aveva deciso di chiamarsi The Mothers. Questo nome non ha un'origine precisa anche se qualcuno ha voluto attribuirla al fatto che nacque nei giorni immediatamente successivi alla festa della mamma, ma ciò non è sicuro. È certo invece che questo nome imbarazzasse la MGM. La parola "Mothers" sembrava l'abbreviazione di motherfucker, parolaccia inglese con la quale, nell'ambiente musicale, si è soliti indicare un eccellente esecutore del proprio strumento musicale. La casa discografica impose al gruppo il nome The Mothers of Invention. In quel periodo Frank vive a Laurel Canyon, ospite di Pamela Zarubica (in arte la Suzy Creamcheese di Freak Out!). Fu Pamela a presentargli Gail Sloatman, sua futura moglie. Anni dopo Gail disse, a proposito di quell'incontro, che si era innamorata di una delle creature più sporche che avesse mai incontrato.

Alla scarsa igiene personale faceva da contraltare la sua ferma opposizione all'uso di droghe; se qualcuno dei suoi musicisti veniva sorpreso a fare uso di droga durante o prima di un concerto o durante la lavorazione di un disco, Zappa provvedeva a buttarlo fuori dalla band.


Formazione e attività musicale


Frank Zappa in concerto (Norvegia, 1977)
Frank Zappa in concerto (Norvegia, 1977)

Impressionato dalle composizioni e soprattutto dalla concezione ritmica di Edgard Varèse, ma anche dai maggiori bluesmen, Zappa passerà dal rock al R&B, dalla "canzonetta" alla colonna sonora passando per cartoon immaginari, fino a esperimenti di stampo barocco eseguiti al Synclavier, con rielaborazioni di brani del violoncellista e compositore milanese di fine Settecento Francesco Zappa, e ancora rivisitazioni di musica classica e riletture delle proprie musiche affidate a grandi orchestre come la London Symphony Orchestra e l'Ensemble Modern. Diversi i richiami alle sue origini italiane, presenti in pezzi come Tengo 'na minchia tanta (pubblicato nel doppio album Uncle Meat nonché eseguito nell'omonimo film dall'amico italiano Massimo Bassoli), Questi cazzi di piccione (pezzo strumentale di musica contemporanea da The Yellow Shark) e Dio fa (pezzo realizzato al Synclavier e pubblicato sull'album postumo Civilization Phaze III).

Nel 1966 divenne noto in tutto il mondo con il suo gruppo, The Mothers of Invention, grazie all'incisione del concept album Freak Out!. Il disco fece scalpore in quanto fu uno dei primi doppi album della storia del rock[17] nonché per natura dissacrante contro il rock degli anni sessanta. Lo stesso Paul McCartney ha dichiarato che Freak Out! è stata di fondamentale influenza nel concepimento e nella stesura dell'album dei Beatles Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.

In seguito, Zappa intraprese la carriera solista sfornando più di sessanta produzioni eterogenee, sempre pregne di un forte senso dello humour (con testi dichiaratamente misogini e volgari), scagliandosi contro l'ordine costituito, l'industria della musica e i politici («Scrivo brutta musica perché l'America è brutta», dichiarò). La sua verve ironica e dissacrante fu sempre apprezzata. Non mancarono anche apparizioni televisive, tra le quali anche alcune al Saturday Night Live. Nella sua carriera, ha collaborato con musicisti diversissimi fra loro: Captain Beefheart e Alice Cooper, George Duke, Steve Vai, Warren Cuccurullo, Adrian Belew, Mike Keneally, Jean-Luc Ponty, Patrick O'Hearn, Terry Bozzio, Vinnie Colaiuta e Chad Wackerman.


Morte ed eredità


Zappa morì il 4 dicembre 1993, a 52 anni, a causa di un cancro alla prostata. Negli ultimi tempi della sua vita, già gravemente malato, annunciò di volersi candidare alla presidenza degli Stati Uniti d'America, in aperto dissenso con la politica dell'ex presidente Reagan e con quella di George H. W. Bush, con questo slogan: «Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?». La sua sterminata produzione musicale è ancora in gran parte sconosciuta per la ragione che gran parte dei suoi lavori rimane inedita, in virtù del numero colossale e quasi smodato di registrazioni, malgrado numerose pubblicazioni postume. L'affidamento di questo materiale lo ebbe in principio la moglie, Gail Zappa, la quale, tuttavia, morì nel 2015[18]. Conseguentemente a ciò la proprietà dei diritti passò ai figli Ahmet e Diva, che permisero la campagna crowdfunding Who the F*@% is Frank Zappa? tramite Kickstarter. Oltre a mirare a poter realizzare un documentario reale, veritiero, intorno alla figura dell'artista di Baltimora, la campagna ha l'obiettivo di salvare tutto il materiale recuperabile dal cosiddetto "Vault", l'archivio in cui Zappa tenne e in cui tuttora sono le sue registrazioni. Ci fu però uno screzio con gli altri due fratelli Dweezil e Moon; questi, infatti, presero pubblicamente le distanze da Ahmet e Diva e dall'intero progetto.[19][20]

Nel 1995, Zappa fu introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame. La cerimonia fu presieduta dalla figlia Moon e da Lou Reed a nome anche dei Velvet Underground.


Zappa e il P.M.R.C.


Lo stesso argomento in dettaglio: Parents Music Resource Center.

Negli anni ottanta Zappa si distinse per la sua opposizione alla censura musicale. Divenne noto il suo diverbio con il P.M.R.C. (Parents Music Resource Center), l'associazione genitoriale di Tipper Gore che sottoponeva a severi controlli il contenuto di determinati prodotti discografici che, secondo i dettami dell'associazione, avrebbero potuto offendere il buon costume.

Per il 19 settembre 1985, assieme ad altri artisti come Dee Snider e John Denver, Zappa fu convocato per tenere un'audizione presso il Senato degli Stati Uniti. La seduta fu un grande evento mediatico: durò cinque ore, ci furono trentacinque canali televisivi collegati e cinquanta fotografi, oltre a giornalisti e spettatori.[21]

Il discorso dell'artista fu molto pungente e polemico. In premessa, Zappa si appellò al primo emendamento della Costituzione americana che tutela la libertà di espressione. Tra i tanti punti esposti contro l'associazione di Tipper Gore, egli dichiarò che il P.M.R.C. «lede le libertà civili dei cittadini adulti» e che in questa maniera «avrebbe causato l'intasamento dei tribunali per gli anni a venire». Nell'intento di denunciare con sarcasmo il velleitarismo e l'enormità di quanto proponeva il P.M.R.C. in materia di controlli, con riguardo alla richiesta censoria l'artista paragonò l'associazione a chi «si propone di eliminare la forfora tramite la decapitazione.»[22]

Anche i dischi di Zappa non furono esenti da controlli, come accadde a Jazz from Hell. L'album, nonostante l'assenza di testi osceni (in quanto strumentale), ricevette la nota etichetta Parental Advisory a causa del brano G-Spot Tornado, in cui fu letto il riferimento al punto G della vagina, anche se alcuni ritengono che l'avviso venne inserito a causa di una ritorsione contro l'artista, che durante l'audizione al Senato aveva sbeffeggiato la Gore e le altre fondatrici del P.M.R.C.[23]


Stile musicale


Zappa nel 1977
Zappa nel 1977

Distintosi con una delle più complesse discografie della storia del rock,[24] Frank Zappa ha proposto un repertorio anarchico e spaziante fra diverse forme di musica rock quali quello progressivo,[1][25] l'hard rock,[1] l'art rock e quello demenziale:[1][24][25] espressioni sonore che contamina con il jazz,[5][6][24] il blues[24] e la musica colta.[24] Solito ad alternare canzoni di breve durata e intenzionalmente sdolcinate che ha definito "stupid songs"[26][27] a momenti di improvvisazione, rumorismo,[26] e sperimentazione,[7][8] Zappa fa uso di arrangiamenti insoliti (marimba, vibrafono, fretless guitar e flauto fra gli altri)[25] e predilige anche il formato della musica orchestrale[28][29][30] più quello del virtuosismo per chitarra.[26][31] Si ispira a compositori colti quali Edgard Varèse[32] e Stravinskij[33][34][35] più a musicisti del contesto pop e rock quali Ravi Shankar,[35] Tim Buckley, Captain Beefheart, Wild Man Fischer e le GTO.[28] Il sito di AllMusic lo definisce anche un artista di computer music.[1] Il direttore d'orchestra Pierre Boulez, suo profondo estimatore, ha dichiarato, in un articolo postumo della rivista Musician:[36]

«Come musicista (Frank Zappa) era una figura eccezionale perché apparteneva a due mondi: quello della musica rock e quello della musica contemporanea. Ed entrambe le tipologie del suo lavoro gli sopravviveranno.»

L'esordio Freak Out! (1966), che già denota la forte componente art rock di Zappa,[2][3] è stato definito un "siparietto freak sull'America dell'epoca" con contaminazioni blues-rock, doo-wop, free jazz e di musica sperimentale,[24] che spazia da una prima parte di "stupid songs" a una seconda "dove il cantato si interseca a ritmiche tribali disturbate da sirene, suoni elettronici e improvvisazioni."[24] Altrettanto eclettico e rumorista è Absolutely Free (1967) che, pur proseguendo il percorso tracciato da Freak Out!,[28][30][37] adotta il formato della suite[28] mentre We're Only in It for the Money (1968) presenta "brevi schizzi strumentali, telefonate e qualche canzone vera e propria".[37] Quest'ultimo introduce per la prima volta le voci accelerate con le tecniche in studio e i riff di chitarra che caratterizzeranno da ora in avanti lo stile dell'artista.[37] Dopo Lumpy Gravy (1968), che lo ha visto flirtare per la prima volta con la musica contemporanea,[28][29][30] Zappa ha composto Uncle Meat (1969), dalle sonorità più jazz[37] e che riassume le tendenze finora espresse dall'artista[38] con una scaletta di "stupid songs" e momenti free form.[38]

Zappa assieme a Ike Willis nel 1980
Zappa assieme a Ike Willis nel 1980

Zappa ha poi preso le distanze dalla componente "freak" degli esordi con il suo primo album quasi interamente strumentale Hot Rats (1969),[39] definito un "magma sonoro, chitarra-basso-batteria e sax, improvvisazioni su basi rhythm and blues o classici rock 'n' roll dilatati fino a diventare qualcos'altro, forse il suono di un futuro che prescinde da Woodstock e dal pop imperante."[40] Dopo Burnt Weeny Sandwich (1970) che precede lo scioglimento dei Mothers of Invention,[28] il compositore si allontana definitivamente "dal rock d'autore colto" degli esordi per diventare "il grande amante della musica in tutti i suoi risvolti"[37] nonché un "goliarda con il gusto del grossolano"[29] che contamina il rock con la musica orchestrale.[27] A conferma di questa transizione ci sono Waka/Jawaka (1972)[34] e The Grand Wazoo (1972),[7][8][29][41] in cui predominano il jazz e la fusion.[42]

I successivi Over-Nite Sensation (1973) e Apostrophe (') (1974) rappresentano un punto di svolta nella musica di Zappa, con l'introduzione di pop rock, funky e jazz e con una formazione delle Mothers profondamente rinnovata da elementi dotati di grande tecnica. Anche i testi racchiudono novità, fra tutte i riferimenti ironici ai rapporti sessuali in diversi brani, con la diretta ironia contro la politica ed il sistema in generale che passano in secondo piano. La nuova estetica delle composizioni di questi album risulta più accessibile al grande pubblico e sarà alla base dei lavori successivi di Zappa, che suonerà gran parte dei loro brani nei concerti dal vivo per tutto il resto della carriera. Questo suo primo vero approccio alle atmosfere del pop rock gli garantiscono un improvviso aumento della popolarità a livelli mai registrati prima.[42]

Nel 1979 viene pubblicato l'altrettanto accessibile Joe's Garage (1979), che segna un ritorno al rock degli esordi e batte i terreni dell'easy listening influenzato dal jazz così come quelli del blues rock.[27] Pur mantenendo il caratteristico stile pop e rock grottesco che si concede spesso alle ambizioni orchestrali,[31] il nuovo decennio ha visto l'artista cimentarsi sovente con il synclavier,[29] strumento con cui ha eseguito dapprima le partiture di Perfect Stranger (1984),[43] per poi passare a quelle elettroniche di Francesco Zappa (1984)[31] e di Jazz from Hell (1986).[44] Negli ultimi anni Zappa si concentra sull'attività di compositore di quella che qualcuno ha definito la sua "musica seria", relegando il rock in secondo piano. In particolare i suoi ultimi due album, l'orchestrale The Yellow Shark del 1993, e Civilization Phaze III, pubblicato postumo nel 1994 con una serie di composizioni ottenute esclusivamente con il computer, sono considerati un compendio delle sue opere e tra i suoi più grandi capolavori.[45][46]


Zappa come chitarrista



Chitarre


Nel corso della carriera, Zappa ha suonato numerose chitarre; queste alcune delle principali[47]:


Cinema e televisione


Frank Zappa è apparso in alcuni film e serie televisive, tra cui la pellicola Head (1968),[50] un episodio di Ren e Stimpy (Powdered Toast Man)[50][51] e l'episodio La trappola (Payback) della seconda stagione di Miami Vice.[50]


Frank Zappa nella cultura di massa



Musica


Molti artisti si sono ispirati a Frank Zappa, fra questi i Phish,[52] i Primus,[53] i Residents,[54], gli italiani Elio e le Storie Tese.[55] Caparezza, oltre ad aver più volte affermato che il suo stile musicale e il suo look si ispirano a quelli di Zappa, da lui considerato il suo maestro,[56] cita il chitarrista in una sua demo del 1999 ripresa dall'album ?! e nel brano La Rivoluzione del Sessintutto, che recita: «Dio si chiama Zappa Frank Vincent».

Zappa ha ispirato album come Awake dei Dream Theater (il loro ex batterista Mike Portnoy è un suo grande appassionato)[57] e Sheik Yer Zappa del pianista e compositore Stefano Bollani. Ha inoltre ispirato brani come Censorshit dei Ramones, in cui viene descritto come persona che non accetta compromessi e che dice quello che pensa. Smoke on the Water (1972) dei Deep Purple fa esplicito riferimento a un fatto realmente accaduto a Frank Zappa: durante un concerto al Festival del Jazz di Montreux, in Svizzera, un proiettile luminoso sparato da qualcuno con una pistola lanciarazzi provocò l'incendio di tutto l'edificio che ospitava Zappa e le Mothers of Invention (Frank Zappa & the Mothers were at the best place around / But some stupid with a flare gun burnt the place to the ground).[58] La traccia Frank di Steve Vai è stata dedicata al compositore di Baltimora.[59] Altri artisti che citano Zappa nei loro brani sono George Harrison (Blood From a Clone). Il cantante Alice Cooper dichiarò che chiunque era considerato un genio, da Brian Wilson ai Beatles, ma che considerava Zappa "il" genio.[60]


Scienza


Frank Zappa ha ispirato il nome di molti organismi viventi e animali quali il gene "ZapA" del microbo Proteus mirabilis,[61] la medusa Phialella zappai,[61][62][63][64] il genere monotipico di pesce Zappa confluentus della sottofamiglia delle Oxudercinae,[65] il mollusco Amauratoma zappa,[61] il fossile di pesce Ranzania zappai,[66] il ragno Pachygnatha zappa, con un segno addominale che ricorda i baffi di Zappa,[61] e un propionibacterium acnes di tipo Zappa trasmesso dall'uomo alla pianta della vite.[64] Sempre in ambito scientifico gli è stato dedicato l'asteroide 3834 Zappafrank.[61][67]


Urbanistica


In Italia, diverse aree urbane sono state intestate all'artista, fra cui una strada di Bologna e una di Agropoli (SA),[68] un parco di Grottaminarda (AV),[69] più una via e un'aula musicale a Partinico (PA), città natale del padre di Frank.[70][71] All'estero l'artista è omaggiato con due monumenti a Bad Doberan (Germania)[72] e Vilnius (Lituania),[73] e una via nella periferia di Berlino ("Frank-Zappa-Straße").[74]


Videogiochi


Zappa ha ispirato il nome di diversi personaggi dei videogiochi. Fra questi Zappa, il protagonista di Killer Is Dead,[75] e altri due omonimi tratti da Guilty Gear[senza fonte] e Chrono Cross[senza fonte].


Altro


Dal 1990 si svolge ogni anno a Bad Doberan in Germania il festival musicale Zappanale, dedicato a Frank.[76] Matt Groening, creatore dei Simpson, si dichiara grande appassionato di Zappa:[77] espliciti riferimenti al musicista e ai suoi testi possono essere ritrovati sia nella serie citata sia nella striscia Life in Hell.[78] A Oltre il Colle (BG) è presente una cavità carsica nota come "Abisso Frank Zappa". La Intel ha dedicato all'artista il nome di una scheda madre.[79]


Discografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Frank Zappa.

Album di inediti



Filmografia - videografia



Tournée



Tournée con film



Componenti della band



Storica



Altri ex membri



Timeline



Note


  1. (EN) Frank Zappa, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 15 aprile 2014.
  2. (EN) art rock - music - Britannica.com, su britannica.com. URL consultato il 20 ottobre 2016.
  3. Michael Campbell, Popular Music in America:The Beat Goes On, Cengage Learning, 2012, p. 250.
  4. (EN) Inside the Zappa Family Feud, su rollingstone.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2017).
  5. (EN) Paul Du Noyer, Music, Ted Smart, 2003.
  6. (EN) Ultimate Classic Rock: Top 10 Frank Zappa Albums, su ultimateclassicrock.com. URL consultato il 1º ottobre 2016.
  7. (EN) Kelly Fisher Lowe, The Words and Music of Frank Zappa, University of Nebraska Press, 2007, p. 78.
  8. (EN) Lifegate: Rock Files Today – 09 Febbraio – Frank Zappa, su lifegate.it. URL consultato il 20 ottobre 2016.
  9. (EN) OndaRock - archivio (lettera "F"), su ondarock.it. URL consultato il 20 ottobre 2016.
  10. (EN) Frank Zappa's 10 greatest albums of all time, su faroutmagazine.co.uk. URL consultato il 16 marzo 2021.
  11. (EN) David Fricke, David Fricke, Frank Zappa: 1940-1993, su Rolling Stone, 28 gennaio 1994. URL consultato il 16 marzo 2021.
  12. (EN) Frank Zappa's jazz legacy, su Jazzwise. URL consultato il 16 marzo 2021.
  13. Giovanna Marini intervistata su Franz Zappa (2003), su youtube.com. URL consultato il 1º luglio 2011.
  14. Frank Zappa, su ondarock.it. URL consultato il 18 aprile 2014.
  15. William Ruhlmann, Frank Zappa - Artist Biography, su allmusic.com. URL consultato il 18 aprile 2014.
  16. Miles, p. 54.
  17. Neil Slaven, Electric Don Quixote: The Definitive Story of Frank Zappa [2nd ed.], 0711994366, 9780711994362, Omnibus Press, 2003.
  18. (EN) Ben Sisario, Gail Zappa, Keeper of Her Rock Star Husband’s Legacy, Dies at 70, su nytimes.com, The New York Times, 8 ottobre 2015. URL consultato il 20 dicembre 2018.
  19. (EN) Response to my brother's open letter..., in Dweezil Zappa. URL consultato il 15 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2017).
  20. (EN) Moon Zappa: Alex Winter not my choice for Frank film, in Prog, 3 agosto 2016. URL consultato il 15 giugno 2017.
  21. Miles, p. 403.
  22. (EN) Frank Zappa: Statement To Congress, September 19, 1985, su downlode.org. URL consultato il 25 maggio 2010.
  23. (EN) Parental Advisory, su spiritus-temporis.com. URL consultato il 26 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2011).
  24. Gentile, Tonti, p. 1789.
  25. (EN) 50 Greatest Prog Rock Albums of All Time, su rollingstone.com. URL consultato il 20 ottobre 2016.
  26. Cesare Rizzi; pag. 607
  27. Gentile, Tonti, p. 1792.
  28. Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '60 (secondo volume), Arcana, 2001, pp. 398-399.
  29. Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '70 (terzo volume), Arcana, 2001, pp. 607-609.
  30. Cesare Rizzi; pag. 608
  31. Eddy Cilìa, Enciclopedia Rock - '80 (quarto volume), Arcana, 2001, pp. 585-586.
  32. Miles, p. 370.
  33. Cesare Rizzi; pag. 606
  34. Gentile, Tonti, p. 1791.
  35. Massimo Cotto, Il grande libro del rock (e non solo), BUR, 2011, p. 903.
  36. Isler, Scott et al. (febbraio, 1994), Frank Zappa, Musician Magazine
  37. Gentile, Tonti, p. 1790.
  38. Cesare Rizzi; pag. 609
  39. Eddy Cilìa, Federico Guglielmi, Rock. 500 dischi fondamentali, Giunti, 2002, p. 217.
  40. Piero Negri Scaglione, Rock!, Einaudi, 2008, p. 42.
  41. Cesare Rizzi, Enciclopedia della musica rock 1970-1979 (secondo volume), Giunti, 1996, p. 626.
  42. (EN) Kelly Fisher Lowe, The Words and Music of Frank Zappa, U of Nebraska Press, 2007, pp. 105-113, ISBN 978-0-8032-6005-4.
  43. Gentile, Tonti, p. 1793.
  44. Gentile, Tonti, p. 1795.
  45. (EN) François Couture, The Yellow Shark, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 4 ottobre 2017.
  46. Barry Miles, Frank Zappa. La vita e la musica di un uomo «Absolutely Free», Kowalski Editore IT, 2006, pp. 442-446, ISBN 88-7496-714-4.
  47. dalla scheda Frank Zappa: equipment, sul sito Angelfire Frank Zappa: equipment. URL consultato il 22 giugno 2015.
  48. (EN) dal sito Zappasgear URL consultato il 13 giugno 2017..
  49. dalla scheda Frank Zappa's Guitars and the Gibson Frank Zappa Roxy SG sul sito The Unique Guitar Blog . URL consultato il 22 giugno 2015.
  50. (EN) Rolling Stone: Miami Sound Machine: 16 Best Musical Guest Stars on 'Miami Vice', su rollingstone.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  51. (EN) Dangerous Minds: ‘STARRING FRANK ZAPPA AS THE POPE’ IN REN & STIMPY’S ‘POWDERED TOAST MAN,’ 1992, su dangerousminds.net. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  52. Scaruffi: Phish, su scaruffi.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  53. (EN) Rolling Stone:, su rollingstone.com. URL consultato il Phish, Primus Men Pick Zappa.
  54. OndaRock: The Residents, su ondarock.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  55. OndaRock: Elio e le Storie Tese, su ondarock.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  56. Suono: Caparezza - Una questione di capa, su suono.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  57. Mike Portnoy. Note di copertina di Awake, Dream Theater, Atlantic Records, 4 ottobre 1994.
  58. E. Guaitamacchi, Rock files 500 storie che hanno fatto storia p. 138
  59. (EN) Hal Leonard: Steve Vai – The Ultra Zone, su halleonard.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  60. (EN) Neil Slaven, capitolo 22 - Outro, in Electric Don Quixote: The Definitive Story of Frank Zappa, Omnibus Press, 2009, ISBN 0-85712-043-3.
  61. Barry Miles, Frank Zappa, Atlantic, 2014, Ultimo capitolo.
  62. Intervista di Nicola Stella – IL SECOLO XIX – 02/12/2003, su ilportoritrovato.net. URL consultato il 15 dicembre 2012.
  63. La Grande Nota di Frank Zappa - Intervista a Ferdinando Boero, Treccani.it. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  64. (EN) NME: Acne causing bacteria strain named after Frank Zappa, su nme.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  65. (EN) Alex DiBlasi, Victoria Willis (a cura di), Geek Rock: An Exploration of Music and Subculture, Rowman & Littlefield, 2014, p. 17, ISBN 1-4422-2976-4.
  66. (EN) Ruzena, G., Schultz, O., Harzhauser, M., Kroh, A. & Ćorić, S., A Giant Early Miocene Sunfish from the North Alpine Foreland Basin (Austria) and its Implication for Molid Phylogeny (PDF), in Journal of Vertebrate Paleontology, 29 (2): 359–371, giugno 2009, p. 367.
  67. (EN) New Scientists: Zappa leaves his mark on the heavens, su newscientist.com. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  68. Google Maps: Via Frank Zappa, su google.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  69. Avellino: Torna il Grotta Free Fest, si illumina il Parco Frank Zappa, su ottopagine.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  70. Il Giornale: Il lungo viaggio di Salvo Cuccia alla riscoperta di Frank Zappa, su ilgiornale.it. URL consultato il 21 ottobre 2016.
  71. Libero quotidiano: Musica: Frank Zappa rivive in un documentario girato tra la Sicilia e Los Angeles, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 21 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  72. (DE) Frank Zappa Statue in Bad Doberan, su online-destination.de. URL consultato il 21 gennaio 2017.
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Bibliografia



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[de] Frank Zappa

Frank Vincent Zappa ( Anhören?/i) (* 21. Dezember 1940 in Baltimore, Maryland; † 4. Dezember 1993 in Laurel Canyon, Kalifornien) war ein amerikanischer Musiker und Komponist. Er veröffentlichte zu Lebzeiten 62 Musikalben. Zappa wurde in die Rock and Roll Hall of Fame[1] aufgenommen und erhielt zwei Grammy Awards.

[en] Frank Zappa

Frank Vincent Zappa[nb 1] (December 21, 1940 – December 4, 1993) was an American musician, composer, and bandleader. His work is characterized by nonconformity, free-form improvisation, sound experiments, musical virtuosity and satire of American culture.[2] In a career spanning more than 30 years, Zappa composed rock, pop, jazz, jazz fusion, orchestral and musique concrète works, and produced almost all of the 60-plus albums that he released with his band the Mothers of Invention and as a solo artist.[3] Zappa also directed feature-length films and music videos, and designed album covers. He is considered one of the most innovative and stylistically diverse musicians of his generation.[4][5]

[es] Frank Zappa

Frank Vincent Zappa[1] (Baltimore, Maryland; 21 de diciembre de 1940-Los Ángeles, California; 4 de diciembre de 1993) fue un compositor, guitarrista, cantante, productor discográfico y director de cine estadounidense. Con una carrera de más de treinta años, Zappa compuso rock, jazz, blues, electrónica, música artística y música concreta, entre otros. También trabajó como director de cine y de videoclips, y diseñó portadas de álbumes. Además, se encargó de la producción de los más de sesenta álbumes que grabó con The Mothers of Invention y en solitario.[2]
- [it] Frank Zappa

[ru] Заппа, Фрэнк

Фрэнк Винсент Заппа (англ. Frank Vincent Zappa; 21 декабря 1940 — 4 декабря 1993) — американский композитор, певец, мультиинструменталист, продюсер, автор песен, музыкант-экспериментатор, а также звуко- и кинорежиссёр. За более чем тридцатилетнюю карьеру охватил такие жанры, как рок, джаз, академическая и конкретная музыка. Выпустил более 60 студийных альбомов, которые записывал как со своей группой The Mothers of Invention, так и сольно.



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