Frequentò gli studi a Napoli ed entrò nel coro della Scarlatti, di cui fece parte fino al 1939, anno del suo diploma all'istituto Elena di Savoia, quando vinse il concorso per voci nuove indetto dall'EIAR e debuttò il 27 luglio lanciando Ultime foglie di Umberto Bertini e La piccinina di Eldo Di Lazzaro, sotto la guida dell'orchestra di Saverio Seracini, divenendo immediatamente riconoscibile per la voce potente e l'intonazione lievemente nasale.
Ufficiale durante la seconda guerra mondiale, dopo l'armistizio fu arrestato dai tedeschi e restò in prigione fino all'arrivo degli alleati.
Il teatro di rivista
Alla fine del conflitto lavorò con le compagnie di rivista al fianco di Renato Rascel, Aldo Fabrizi e Lydia Johnson, debuttando in Argentina nel 1948 e venendo conosciuto con il soprannome di Rabagliati napoletano.
Nel 1951, dopo Mario Abbate, che lanciò la canzone a Piedigrotta, e ad alcuni giorni di distanza da Giacomo Rondinella, che la portò al successo, anche Basurto interpretò Malafemmena di Totò.
I festival
Franco Rovi, Vittoria Mongardi il maestro Cergoli e Antonio Basurto negli studi di Radio Rai 1951
Negli anni cinquanta partecipò a quattro Festival di Napoli: '52 (dove cantò E cummarelle, finalista in coppia con Gino Latilla, Nun è curaggio, è ammore del Maestro Carlo Alberto Rossi assieme ad Achille Togliani, A litoranea con Gino Latilla ed A spingola ripetuta da Nilla Pizzi), '54 (dove cantò 'Na chitarra sta chiagnenno in coppia con Achille Togliani e Rota 'e fuoco e faccia 'e neve ripetuta da Gino Latilla), '56 (dove interpretò la bellissima Manname 'nu raggio 'e sole in coppia con Nunzio Gallo che diverrà un grande successo anche di Luciano Virgili, A quaterna ripetuta da Aurelio Fierro, A palummella in duo con Grazia Gresi, ripetuta dal duo Mara Del Rio ed Aurelio Fierro e Tre rose rosse in coppia con Mara Del Rio) e '58 (dove portò in finale Serenata arraggiata con Giacomo Rondinella e cantò O palluncino in duo con Gloria Christian, ripetuta da Nino Taranto).
Partecipò al Festival di Sanremo 1955 con Un cuore in coppia con Gianni Ravera, Una fotografia nella cornice in coppia con Natalino Otto e Cantilena del trainante ripetuta da Jula de Palma.
Nel 1957 vinse il Festival di Ischia con la canzone Na casa a Ischia.
Nel 1961 gli organizzatori del Festival di Napoli gli chiesero un milione e mezzo di lire per poter essere ammesso in gara; ovviamente non accettò e da quel momento si ritirò dalle scene.
Altri suoi successi: Vecchia Roma, Pasquale militare, Me so' mbriacato 'e sole, Mandulinate 'e sera, Zì Nicola, Tutt'e ssere, Ischia, parole e musica.
È apparso anche come attore cinematografico in otto film tra il 1949 e il 1954.
Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli, Il Torchio, 1969
Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, editore Armando Curcio (1990); alla voce Basurto Antonio, di Enzo Giannelli, pag. 126
Archivi di Teatro Napoli, Foto di Antonio Basurto, su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 17-07-2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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