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Helter Skelter è un brano musicale dei Beatles. La canzone fu scritta interamente da Paul McCartney (sebbene porti anche la firma di John Lennon, secondo la convenzione che i due autori rispettarono sempre). Il brano apparve nell'album The Beatles del 1968, noto come White Album ("album bianco").

Helter Skelter
ArtistaThe Beatles
Autore/iLennon-McCartney
GenereHard rock
Proto-metal
Edito daApple Records
Pubblicazione originale
IncisioneThe Beatles
Data1968
Durata4:30 (stereo)
3:40 (mono)

Essendo stato un tentativo consapevole, da parte di McCartney, di creare un brano il più possibile sporco e pesante, la canzone è nota per essere stata un punto chiave[senza fonte] nello sviluppo dell'heavy metal, e in essa si ritrovano elementi che si sarebbero sviluppati solo negli anni successivi, come, ad esempio, le parti vocali urlate, la chitarra estremamente distorta o il basso dal suono crudo e potente.

Del brano sono state realizzate numerosissime cover, incluse quelle dei Mötley Crüe, Oasis, U2, Aerosmith e Siouxsie and the Banshees.

L'espressione inglese helter skelter indica i grandi scivoli di forma elicoidale dei luna park, ma ha anche il significato di "caotico, confuso".


Il brano


Si tratta di un brano particolarmente insolito per lo stile abituale del quartetto di Liverpool, una traccia violenta, rumorosa e decisamente "hard" rispetto agli standard dell'epoca e dei Beatles stessi. McCartney sostenne di aver avuto l'idea per comporre la canzone leggendo una recensione di un singolo degli Who, I Can See for Miles, descritto come la canzone "più cattiva e selvaggia mai registrata", con chitarre distorte, riverberi e voci urlate.

La canzone si apre bruscamente con un riff ripetuto di chitarra elettrica molto distorta. Poi inizia la parte vocale di McCartney, aggressiva e a tratti urlata, a cui si unisce, al primo ritornello, il resto della strumentazione.


Composizione ed ispirazione


Un Helter Skelter a Brighton, Regno Unito
Un "Helter Skelter" a Brighton, Regno Unito

Come detto, Paul McCartney raccontò di aver tratto ispirazione dalla lettura di un articolo presente su un numero del 1967 della rivista Guitar Player dove c'era un'intervista a Pete Townshend degli Who nella quale egli descriveva l'ultimo singolo del gruppo, I Can See for Miles, come la canzone più rumorosa, selvaggia, e sporca mai registrata. Spinto dalla competizione insita nelle parole di Townshend, McCartney scrisse Helter Skelter con in mente di farne un brano ancora più "duro".[1] Per il titolo, Paul sfruttò l'ambiguità del termine "helter skelter", che in lingua inglese può indicare sia una "confusione disordinata" sia lo scivolo elicoidale presente nei luna park.


Registrazione


Durante le registrazioni del 18 luglio 1968, fu eseguita una lunga versione della canzone di 27 minuti e 11 secondi ad oggi ancora totalmente inedita. Questa prima versione era piuttosto lenta ed ipnotica, abbastanza "psichedelica". Di un'altra versione lunga circa 12 minuti incisa nella stessa giornata, è stato ricavato un estratto di 4:37 per l'Anthology 3. La versione poi finita nell'album, registrata il 9 settembre, è il frutto di diciotto versioni di circa cinque minuti ciascuna, e l'ultima fu quella che venne poi scelta. Alla fine dell'esecuzione, Ringo Starr scagliò via le bacchette della batteria, gridando: «I've got blisters on my fingers!» (Ho le vesciche alle dita!), esclamazione che fu lasciata nella versione definitiva del brano.[1] La versione mono (originariamente solo sull'LP originale), più corta di circa un minuto, termina alla prima dissolvenza senza la frase finale di Ringo. Inizialmente questa versione mono non fu disponibile negli Stati Uniti poiché gli album registrati in mono erano stati messi fuori commercio. Verso la fine del brano, durante il fade in, si sentono gli assolo di sassofono e di tromba suonati rispettivamente da John Lennon e da Mal Evans, passaggi musicali caotici dato che nessuno dei due sapeva suonare lo strumento.[2]

Secondo quanto riferito dal produttore Chris Thomas, presente in studio all'epoca,[3] la sessione del 18 luglio fu particolarmente movimentata: «Mentre Paul stava incidendo la sua parte vocale, George Harrison diede fuoco a un portacenere, se lo mise sulla testa, e corse in giro per lo studio».[3]


Critica e riconoscimenti


Data la sua particolarità nel repertorio dei Beatles e l'indubbio fascino che ne deriva, la canzone è stata reinterpretata da molti artisti nel corso degli anni e celebrata dai critici, incluso Richie Unterberger di AllMusic. Unterberger definì la composizione "uno dei brani rock più feroci e brutali mai realizzati da chiunque" e "straordinaria".[4] Ian MacDonald fu invece critico verso il brano, definendolo "ridicolo, con McCartney che urlacchia poco convinto contro un muro di feedback".[5] Il musicologo Alan W. Pollack disse che la canzone avrebbe "spaventato ed inquietato" gli ascoltatori, citando "la natura ossessiva" e la violenza latente insita in Helter Skelter.[6]

Nel corso di un'intervista del 1980, a proposito di Helter Skelter, John Lennon disse: «Quella è Paul completamente... Non ha nulla a che fare con nulla, e men che mai ha a che fare con "me"».[7]

Il brano è stato inserito alla posizione numero 52 nella lista delle "100 migliori canzoni dei Beatles" della rivista Rolling Stone.[8]

Nel marzo 2005, la rivista Q ha classificato Helter Skelter alla posizione numero 5 della sua lista delle "100 Greatest Guitar Tracks".


Formazione


The Beatles
Altri musicisti

Charles Manson


Lo stesso argomento in dettaglio: Famiglia Manson.
Charles Manson nel gennaio 1971
Charles Manson nel gennaio 1971

Questo brano è anche tristemente noto per il massacro compiuto dalla banda di Charles Manson nella villa del regista Roman Polański, dove persero la vita sua moglie, Sharon Tate, incinta di otto mesi, e alcuni invitati.[9] Manson ascoltò questa canzone insieme alle altre del White Album e le interpretò come un monito dell'avvicinarsi della guerra di razze. Vide i Beatles come i "Quattro Angeli dell'Apocalisse" menzionati nel libro Rivelazione del Nuovo Testamento e credette che le loro canzoni dicessero a lui e ai suoi seguaci di prepararsi («Look out, 'cause here she comes»). Manson chiamò questa guerra da lui menzionata proprio "Helter Skelter". Le parole "Healter Skelter" furono scritte, in tale maniera sgrammaticata, con il sangue delle vittime, sul frigorifero nella casa dei coniugi Leno & Rosemary LaBianca, altro omicidio perpetrato dai membri della "famiglia" di Manson.

Il 25 novembre 1969, durante una perquisizione dello Spahn Movie Ranch, la base logistica di Manson e compagnia, fu scoperto e asportato dalla polizia il pannello di un armadio su cui si leggevano le scritte: «Helter Skelter is coming down fast» e «1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, all good children go to Heaven»[10], questi ultimi i versi di chiusura di You Never Give Me Your Money, una canzone dei Beatles inclusa nell'album Abbey Road, pubblicato due mesi prima. Lo sportello proveniva dalla roulotte di Juan Flynn, uno dei lavoranti di Spahn che frequentavano la Family all'epoca.[11]


Cover



Riferimenti culturali



Note


  1. Miles, Barry. Many Years from Now, 1997, pag. 487–488
  2. Mark Lewisohn, Beatles - Otto anni ad Abbey Road, Arcana Editrice, Milano, 1990, pag. 335.
  3. Lewisohn, 1988, pag. 154
  4. Allmusic, 2007
  5. MacDonald, Ian. Revolution in the Head: The Beatles' Records and the Sixties, 2005, seconda edizione, pag. 298
  6. Pollack, Alan W. Recensione di Helter Skelter (7 giugno 1998)
  7. Sheff, David. All We Are Saying: The Last Major Interview with John Lennon and Yoko Ono, 2000, pag. 200
  8. Beatles' Greatest Songs: Did Rolling Stone Get It Right? - Stop The Presses!, su new.music.yahoo.com, 27 agosto 2010. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2010).
  9. Helter Skelter, su charlesmanson.com, CharlesManson.com. URL consultato il 30 marzo 2016.
  10. Ed Sanders, 2002, p. 458.
  11. Vincent Bugliosi e Curt Gentry, 2006, pp. 376.

Bibliografia



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Helter Skelter (Lied)

Helter Skelter (englisch sinngemäß für: Hals über Kopf oder Holterdiepolter) ist ein Lied der britischen Rockband The Beatles, das hauptsächlich von Paul McCartney geschrieben wurde, obwohl alle seine und John Lennons Beatles-Kompositionen unter dem gemeinsamen Copyright Lennon/McCartney veröffentlicht wurden. Es wurde am 9. September 1968 aufgenommen und am 22. November desselben Jahres auf dem Weißen Album veröffentlicht.

[en] Helter Skelter (song)

"Helter Skelter" is a song by the English rock band the Beatles from their 1968 album The Beatles (also known as "the White Album"). It was written by Paul McCartney and credited to Lennon–McCartney. The song was McCartney's attempt to create a sound as loud and dirty as possible. It is regarded as a key influence in the early development of heavy metal. In 1976, the song was released as the B-side of "Got to Get You into My Life" in the United States, to promote the Capitol Records compilation Rock 'n' Roll Music.

[es] Helter Skelter

«Helter Skelter» es una canción de la banda de rock inglesa The Beatles. Compuesta por Paul McCartney y acreditada a Lennon/McCartney,[5] fue grabada entre el 9 y 10 de septiembre de 1968 en el EMI Studios de Londres para el álbum The Beatles del mismo año. Por su sonido sucio y agresivo, es considerada pieza clave en el desarrollo temprano de estilos posteriores como el heavy metal[6] y el punk rock.[7] En 1976, la canción sería lanzada como lado B de «Got to Get You into My Life» en Estados Unidos, para promocionar el álbum recopilatorio Rock 'n' Roll Music.
- [it] Helter Skelter (The Beatles)

[ru] Helter Skelter (песня)

Helter Skelter (с англ. — «Кавардак») — песня The Beatles из двойного альбома The Beatles. Это одна из немногих песен группы в жанре хард-рок, и считается одним из первых образцов прото-метала[5]. Helter skelter — название популярного в Великобритании паркового аттракциона, представляющего собой спуск по спиральной горке, построенной вокруг башни, в которой находится лестница для подъема наверх.



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