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Whitney Elizabeth Houston (Newark, 9 agosto 1963Beverly Hills, 11 febbraio 2012[2]) è stata una cantautrice e attrice statunitense.

Disambiguazione – Se stai cercando l'album omonimo, vedi Whitney Houston (album).
Whitney Houston
Whitney Houston canta Greatest Love of All durante il concerto del 1991 Welcome Home Heroes with Whitney Houston
Nazionalità Stati Uniti
Genere[1]Contemporary R&B
Dance pop
Pop
Soul
Gospel
Periodo di attività musicale1977  2012
Strumentovoce, pianoforte
EtichettaArista Records, RCA
Album pubblicati20
Studio7
Live1
Colonne sonore6
Raccolte6
Sito ufficiale
Whitney Houston
Whitney Houston canta The Star Spangled Banner durante il Super Bowl XXV nel 1991
Altezza173 cm
Misure86-58-84
Scarpe42 (UE)
Occhimarroni
Capellicastano
Firma di Whitney Houston
Firma di Whitney Houston

Conosciuta anche come The Voice[3], è considerata una delle interpreti più talentuose[4][5] e influenti nella storia della popular music[6][7][8]. Il successo riscosso negli anni ottanta le ha consentito di conquistare mercati musicali fino ad allora di fatto preclusi alle cantanti afroamericane.[9] Con i suoi brani ha per diversi anni dominato le classifiche internazionali, in particolar modo la Billboard Hot 100 statunitense, nella quale ha piazzato sette singoli consecutivi alla posizione numero uno,[10] battendo il record di sei appartenente ai Bee Gees.

È stata una delle cantanti di maggior successo discografico della storia, nonché la quarta per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA.[11] Le sue vendite di album e singoli sono di oltre 220 milioni di copie.[12] Tra gli altri record, detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti neri di maggior successo di sempre insieme a Michael Jackson, e nel 2006 il Guinness dei primati l'ha dichiarata "l'artista più premiata e famosa di tutti i tempi".[13]

Whitney Houston ha vinto 8 Grammy Award e 22 American Music Awards. Nel 2012 il Guinness dei primati ha citato nuovamente la cantante come la prima e unica artista ad avere 12 brani contemporaneamente nella Official Singles Chart, il che costituisce un altro primato.[14] Whitney Houston è stata inserita alla 34ª posizione nella lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi della rivista Rolling Stone[15] e nel 2020 è stata introdotta nella Rock and Roll Hall of Fame.[16]

È morta l'11 febbraio 2012, all'età di 48 anni, in una stanza del Beverly Hilton Hotel a Beverly Hills.[17] La causa del decesso è stata identificata come annegamento accidentale nella vasca da bagno, in seguito ad un'eccessiva assunzione di droghe combinata all'aterosclerosi.[18]


Biografia



L'infanzia


Nata il 9 agosto 1963 a Newark, nel New Jersey, da John R. Houston ed Emily Drinkard Houston (conosciuta meglio come Cissy), e cresciuta a East Orange, ha due fratelli: Michael e Gary. Sua madre è da tempo cantante nel gruppo soul The Sweet Inspirations, gruppo che ha fatto tour e fornito le voci d'appoggio per Elvis Presley e Aretha Franklin, e ha inoltre fatto parte del gruppo gospel Drinkard Sisters, insieme alle sue nipoti, nonché cugine di Whitney, Dionne e Dee Dee Warwick.[19] Whitney Houston ha trascorso parte della sua adolescenza frequentando i locali notturni dove cantava la madre e ogni tanto saliva sul palco a esibirsi con lei. Fin da bambina, all'età di nove anni, incominciò a cantare nel coro della New Hope Baptist Church fino a diventarne solista all'età di 11 anni.

In più, sempre quando Whitney aveva nove anni e il suo fratellastro Gary Garland, ex giocatore dell'NBA, ne aveva sette, come sostiene quest'ultimo, furono entrambi abusati sessualmente da parte della cugina Dee Dee Warwick[20]; ciò è stato in seguito rappresentato nel docu-film di Kevin Macdonald Whitney Houston - Stella senza cielo, presentato in concorso a Cannes nel 2018.[21]


1977 - 1984: gli inizi


Nel 1977, all'età di 14 anni, è stata cantante di sostegno nel singolo della Michael Zager Band Life's a Party. Zager offrì successivamente alla giovane cantante un contratto discografico, ma Cissy non fu d'accordo, volendo che la figlia finisse prima la scuola. Nel 1978, all'età di 15 anni, cantò come voce di sottofondo nel singolo di Chaka Khan I'm Every Woman, canzone che in seguito sarebbe diventata un successo per il suo album, colonna sonora campione di vendite del film Guardia del corpo. Nei primi anni ottanta iniziò a lavorare come modella dopo che un fotografo la vide cantare al Carnegie Hall con la madre.[22] Considerate le sue evidenti abilità artistiche, i suoi genitori decisero di avviare la sua carriera nel 1981, dopo il diploma. Scelsero quindi la Tara Productions, con la quale firmò. Apparve quindi come voce solista nell'album Paul Jabara and Friends di Paul Jabara, pubblicato dalla Columbia Records nel 1983, nel quale cantò Eternal love.[23]

Contrattualizzata dalla Wilhelmina Models, apparve in Seventeen e divenne una delle prime donne afro-americane ad aggiudicarsi la copertina della rivista. Apparve inoltre, in copertina, nelle riviste Glamour, Cosmopolitan, Vogue, Miss Young e in uno spot TV della bibita Canada Dry. Mentre faceva la modella, continuò la sua nascente carriera discografica, periodo in cui aveva ricevuto numerose offerte di agenzie di registrazione, tra cui Michael Zager nel 1980 ed Elektra Records nel 1981, collaborando con i produttori Ben Dover, Bill Laswell e Martin Bisi su un album chiamato One Down, del gruppo Materials. Per questo progetto, contribuì alla ballata Memories. Nel 1983, il manager della Arista Clive Davis vide Whitney cantare e le offrì un contratto di registrazione in tutto il mondo, che Whitney firmò, e si impegnò nello sviluppo della sua carriera. Cantò come voce di supporto in album di Lou Rawls e Jermaine Jackson e registrò inizialmente il duetto Hold Me con Teddy Pendergrass, che apparve nel suo album, Love Language, singolo che fu realizzato nel 1984 e divenne una Top 5 hit R & B, costituendo un primo grande successo per la cantante. Inoltre, si mostrò per la prima volta in televisione nel 1983 al The Merv Griffin Show, cantando il brano Home di Diana Ross ed eseguendo un medley con la madre.


1985 - 2000: il successo planetario


Whitney Houston nel 1991, durante il concerto Welcome Home Heroes with Whitney Houston, per le truppe americane di ritorno dalla guerra del Golfo.
Whitney Houston nel 1991, durante il concerto Welcome Home Heroes with Whitney Houston, per le truppe americane di ritorno dalla guerra del Golfo.

Balzò quindi alla notorietà musicale mondiale grazie al suo album d'esordio del 1985, intitolato Whitney Houston (che contiene una reinterpretazione di Diana Ross del 1983, In Your Arms), entrato direttamente al numero 1 della classifica americana, permanendovi per 14 settimane consecutive ed entrando nel Guinness dei primati come l'album più venduto di una cantante esordiente (oltre 29 milioni di copie). Il primo singolo della cantante è You Give Good Love, che, pubblicato nel 1985, giunge alla posizione n. 3 della Billboard Hot 100, costituendo il suo primo grande successo artistico. Di minor successo è All at Once, pubblicato solo in alcuni paesi europei; con questo brano si è esibita al Festival di Sanremo 1987, condotto da Pippo Baudo: al termine dell'esibizione il pubblico le tributò un'ovazione e le chiese il bis. I singoli successivi, ossia: Saving All My Love for You, How Will I Know e Greatest Love of All, arrivarono tutti e tre alla n. 1 nella Billboard Hot 100 e di altri paesi nel mondo; in più, ricevette il suo primo Grammy Award grazie a Saving All My Love for You.

Due anni dopo, nel 1987, tornò con Whitney, preceduto dalla hit internazionale I Wanna Dance with Somebody (Who Loves Me), con la quale ricevette il suo secondo Grammy; i singoli estratti sono, oltre a quello precedentemente citato: Didn't We Almost Have It All, So Emotional e Where Do Broken Hearts Go, con i quali la Houston ha scalato i vertici delle classifiche mondiali e stabilito un record tuttora rimasto imbattuto: quello di sette singoli consecutivi alla n. 1 della Billboard Hot 100. Si ricordano, inoltre, Love Will Save the Day e la cover I Know Him So Well, in cui duetta con la madre. Nel 1988 incise One Moment in Time, inno delle Olimpiadi di Seul.

Nel 1990 uscì il terzo album I'm Your Baby Tonight, trascinato soprattutto dalla title-track e da All the Man That I Need, che raggiunsero ambedue il n. 1 della classifica americana, mentre l'album arrivò "solo" alla posizione n. 3 della Billboard 200; l'anno successivo incise l'inno statunitense in un singolo e lo cantò alle truppe americane di ritorno dalla guerra del Golfo; la canzone raggiunse la top 10 americana. Sempre nel 1990, il cantautore romano Eros Ramazzotti scrisse e compose il duetto Amarti è l'immenso per me; la demo del brano venne registrata inizialmente da Antonella Bucci per poi essere spedita negli Stati Uniti a Whitney Houston. Ma la cantante dovette rifiutare la collaborazione con il cantante italiano, poiché legata a un contratto in esclusiva. Così la parte femminile del duetto venne assegnata alla stessa Antonella Bucci.

Nel 1992 esordisce al cinema, con il film Guardia del corpo, protagonista con Kevin Costner. Il brano colonna sonora, I Will Always Love You, cover di un pezzo di Dolly Parton, ottiene un enorme successo, diventando il brano più famoso della cantante nonché uno dei singoli più venduti di sempre, con oltre 20 milioni di copie vendute, rimanendo alla n. 1 negli Stati Uniti per 14 settimane consecutive e raggiungendo la vetta di circa 20 altri paesi. La colonna sonora del film diventa la più venduta di tutti i tempi, con 42 milioni di copie in tutto il mondo. Di particolare risonanza sono anche i singoli I Have Nothing e la cover di Chaka Khan, I'm Every Woman che raggiunsero la n. 4; visto il successo, nel 1994 vinse tre premi ai Grammy Award, tra cui Record of the Year e Album of the Year, e ne fece incetta di molti altri presso le manifestazioni dei premi musicali più importanti a livello internazionale; I Have Nothing e Run to You ricevettero ciascuna una candidatura agli Oscar come migliore canzone originale. Partecipò alla cerimonia di chiusura dei mondiali di calcio USA 94.

Whitney Houston nel 2000
Whitney Houston nel 2000

Nel 1995 recitò in Donne e incise per la colonna sonora ben tre singoli, tra cui Exhale (Shoop Shoop), il quale risulta essere il terzo singolo della storia statunitense a esordire alla prima posizione; l'ultima hit numero uno della cantante; il singolo rimasto più settimane alla seconda posizione negli USA e uno dei maggiori successi rhythm and blues dell'annata. La colonna sonora si avvalse della collaborazione di artiste quali Toni Braxton, Chaka Khan, Aretha Franklin, Patti LaBelle, Mary J. Blige e CeCe Winans, con la quale eseguì Count on Me. Nel 1996 partecipò a Uno sguardo dal cielo al fianco di Denzel Washington, interpretando tutti i brani della colonna sonora, che vendette oltre 6 milioni di copie e pertanto risultò essere l'album gospel di maggior successo nella storia d'America. Tra i singoli di quest'album, il più conosciuto è I Believe in You and Me, che raggiunse la posizione n. 4 della classifica americana; gli altri singoli estratti dalla colonna sonora sono Step by Step e My Heart Is Calling.

Whitney lanciò nel 1998 il suo quarto album, My Love Is Your Love, il quale ottenne un maggiore successo di vendite in Europa piuttosto che negli Stati Uniti, dove si fermò alla n. 13, il risultato più basso a livello di vendite di album nella sua carriera; il singolo portante è la hit It's Not Right but It's Okay, il quale si posiziona alla n. 4 della classifica statunitense (stesso risultato per la title-track) e le fruttò il sesto e ultimo premio Grammy. Con Heartbreak Hotel, cantato insieme alle soulsister Faith Evans e Kelly Price, raggiunse la seconda posizione; sebbene I Learned from the Best non avesse riscosso particolare successo, riuscendo appena a entrare nella top 30, When You Believe, cantato in duetto con Mariah Carey, nel 1999 si aggiudicò l'Oscar come migliore canzone originale.

Nel 2000 uscì il primo Greatest Hits, doppio CD antologico contenente alcuni duetti inediti, ossia: If I Told You That con George Michael, Could I Have This Kiss Forever con Enrique Iglesias e Same Script, Different Cast con Deborah Cox. L'album vendette circa 10 milioni di copie nel mondo e risultò essere uno dei 20 album più venduti nella storia delle classifiche inglesi. In particolare, dopo la morte dell'artista nel febbraio 2012, l'album riscosse un notevole successo, entrando nelle top 10 di numerosi paesi e raggiungendo la seconda posizione nella classifica statunitense dei 200 album più venduti della settimana.


2002 - 2012: gli ultimi anni, il declino e il ritorno


Nel 2002 pubblicò Just Whitney, il quinto album di inediti, anticipato dal singolo Whatchulookinat e contenente brani quali One of Those Days e Try It on My Own.

Nel 2003 Whitney decise di lanciare un album natalizio, intitolato One Wish: The Holiday Album. Nel disco è presente anche un duetto tra l'artista e sua figlia. Tuttavia, questi ultimi due dischi non raggiunsero il successo ottenuto negli anni ottanta e novanta.

Dal 2004 al 2006 la carriera artistica di Whitney subì un arresto a causa di gravi problemi familiari, problemi che videro una soluzione solo nel settembre del 2006, quando Whitney divorziò dal marito Bobby Brown. Domenica 19 febbraio 2006 si esibì in Medals Plaza, in piazza Castello a Torino, durante una tormenta di neve, per i XX Giochi Olimpici Invernali.

Nel 2007 Whitney tornò alla musica firmando un contratto con il suo discografico di sempre, Clive Davis, e nel dicembre dello stesso anno si esibì in concerto durante la manifestazione Live&Loud 2007, a Kuala Lumpur. Successivi concerti si sono svolti a Tobago, in Marocco e in Kazakistan. Il 7 febbraio Whitney si esibì alla serata di gala che anticipava i Grammy ovvero il Pre-Grammy Party, organizzata dal suo mentore e produttore Clive Davis. Proprio a lui dedicò la performance composta da quattro dei suoi maggiori successi ovvero: I Will Always Love You, I Believe in You and Me, It's Not Right but It's Okay e I'm Every Woman. Clive Davis annunciò che Whitney era pronta a ritornare sulle scene e ha registrato una canzone con il produttore/cantante R. Kelly dal titolo I Look to You e che la settimana seguente ai Grammy entrerà in studio con David Foster per registrare la canzone I Didn't Know My Own Strenght scritta da Diane Warren.

L'8 febbraio Whitney fece una apparizione ai Grammy[24]. La cantante, dopo aver ricevuto una standing ovation consegnò il premio come Miglior Album R&B a un'emozionata Jennifer Hudson. Il 9 febbraio Whitney fu ai BET Honors[25] per presentare un premio speciale a Tyler Perry. Il 17 aprile Diane Warren rivelò alla rivista Vibe Magazine di aver scritto I Didn't Know My Own Strength per Whitney.

Whitney Houston nel 2009
Whitney Houston nel 2009

Il 4 giugno il sito web di Whitney annunciò l'uscita del settimo album dell'artista il 31 agosto 2009. L'8 agosto il sito di informazione musicale Music Link annunciò che Whitney avrebbe firmato un contratto con l'AEG, uno dei colossi dell'industria dell'intrattenimento americana, la cui preoccupazione urgente era riempire il maggior numero possibile di date lasciate scoperte da Michael Jackson a Londra.

Il 28 agosto venne pubblicato in Italia e in Germania, a distanza di sette anni dall'ultimo lavoro discografico, I Look to You. Il 1º settembre Whitney si esibì a New York, su un palco allestito al Central Park, cantando dal vivo due hit del passato I'm Every Woman e My Love Is Your Love e i due nuovi singoli Million Dollar Bill e I Look to You. Il concerto, registrato dalla trasmissione americana Good Morning America è stato mandato in onda il giorno seguente, il 2 settembre.

Il 7 settembre, dopo appena una settimana dall'uscita, I Look to You si posizionò al numero 1 nella classifica italiana FIMI degli album più venduti[26]. Il 21 ottobre Whitney partecipò alla versione italiana di X Factor, esibendosi in Million Dollar Bill. Al termine dell'esibizione la cantante ricevette il disco d'oro per aver superato la soglia di 35 000 copie vendute in Italia con l'album I Look to You. Whitney intraprese un tour mondiale che prevedeva anche due tappe in Italia, a maggio.[27]

Il 22 novembre Whitney si esibì agli American Music Awards cantando I Didn't Know My Own Strenght e ricevendo il "Premio Internazionale per l'Eccellenza". Il 2 dicembre I Look to You è stato certificato disco di platino dalla RIAA per aver venduto più di 1 milione di copie negli Stati Uniti[28], e in Italia il 20 dicembre è stato certificato dalla FIMI disco di platino per aver venduto più di 70 000 copie.[29]

Nel gennaio 2010, Whitney Houston è stata candidata a due NAACP Image Awards nelle categorie "Best Female Artist" e "Best Music Video", vincendo in quest'ultima con il video musicale del singolo I Look to You. L'artista ha inoltre ricevuto una candidatura agli Echo Awards, la versione tedesca dei Grammy, nella categoria "Best International Artist". Il 26 gennaio l'Arista Records pubblicò Whitney Houston: The Deluxe Edition per celebrare il 25º anniversario dell'album di esordio della cantante. Questa edizione comprende tutte le canzoni dell'album originale completamente rimasterizzate, interviste, spettacoli dal vivo, video promozionali, remix e molto altro.

Whitney Houston nel 2010 durante il suo ultimo tour, Nothing but Love World Tour
Whitney Houston nel 2010 durante il suo ultimo tour, Nothing but Love World Tour

Il 1º febbraio Whitney ha ricevuto l'"Entertainer Honor Award" ai Bet Honors. Durante la serata, la cantante gospel Kim Burrell ha reso omaggio a Whitney esibendosi in I Believe in You and Me, seguita da Jennifer Hudson, che invece ha cantato I Will Always Love You. Il 6 febbraio Whitney ha incominciato a Seul in Corea del Sud il Nothing But Love World Tour, primo tour mondiale in undici anni. La tournée ha visto la cantante esibirsi in molti paesi del mondo, tra cui Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Italia, Germania, Finlandia, Inghilterra e si è concluso il 17 giugno a Manchester.

Il 30 gennaio Whitney si è esibita al BET Celebration of Gospel 2011 con il brano I Look to You, duettando con la cantante Kim Burrell. Nell'autunno del 2011 girò la sua ultima pellicola cinematografica Sparkle - La luce del successo, diretta da Salim Akil, ispirata alla storia delle Supremes. L'uscita nelle sale avvenne nell'agosto 2012.

Il 9 febbraio 2012, la cantante fece visita a Brandy Norwood e Monica insieme a Clive Davis per prendere parte a una serata organizzata a margine dei Grammy Awards al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills. Lo stesso giorno, la Houston fece la sua ultima apparizione in pubblico a Hollywood, eseguendo il brano Jesus Loves Me in duetto con Kelly Price.


La morte


Omaggi dei fan di Whitney Houston davanti al Beverly Hilton Hotel
Omaggi dei fan di Whitney Houston davanti al Beverly Hilton Hotel

L'11 febbraio 2012, l'ex marito Bobby Brown, allarmato per il suo ritardo, chiamò i parenti e amici dell'artista, i quali avrebbero chiesto al personale dell'albergo di entrare nella Suite 434 del Beverly Hilton Hotel, dove alloggiava la Houston, trovandola esanime sott'acqua, nella sua vasca da bagno. Una persona del suo entourage chiamò i soccorsi alle 15:43, e i paramedici dell'hotel tentarono subito di rianimarla eseguendo il Basic Life Support, senza risultati. La causa del decesso non venne subito identificata, ma la polizia locale affermò che "non erano presenti segni di un tentativo di omicidio".

Il 22 marzo 2012, il dipartimento di medicina di Los Angeles dichiarò che la causa della morte fu dovuta a un collasso cardiaco causato probabilmente dal noto e prolungato abuso di droga, farmaci e alcool, tra cui un eccessivo consumo di cocaina e marijuana. L'esame tossicologico evidenziò poi la presenza nel suo corpo di difenidramina, alprazolam, cannabis e vari farmaci antidepressivi, che comunque "non hanno contribuito alla morte", archiviata come "accidentale". Anni dopo, invece, si è formulata l'ipotesi di "annegamento", poiché la Houston era completamente sott'acqua, dovuto a un possibile infarto causato dai farmaci.

Whitney Houston con la figlia Bobbi Kristina
Whitney Houston con la figlia Bobbi Kristina

Il 18 febbraio 2012 sono stati celebrati i suoi funerali nella chiesa battista di Newark, in New Jersey, dove l'artista aveva incominciato a cantare nel coro gospel, alla presenza di circa 1 500 persone, tra cui molte star dello spettacolo: Kevin Costner, che l'ha ricordata in un discorso, Elton John, Alicia Keys, Stevie Wonder, Mary J. Blige, Roberta Flack, Mariah Carey, Chaka Khan, Brandy, Beyoncé, Oprah Winfrey e la cugina di Whitney, Dionne Warwick. In chiesa c'era anche Jesse Jackson, mentre Aretha Franklin fu costretta a rinunciare per problemi di salute.

Tra gli invitati vi era anche l'ex marito della cantante, Bobby Brown, che però decise di abbandonare in anticipo la cerimonia per il troppo dolore. Whitney Houston venne sepolta nel cimitero di Westfield, nel New Jersey, a fianco del padre John Russell Houston, morto nel 2003.[30][31] Tre anni dopo morì nello stesso modo anche la figlia Bobbi Kristina, nata dall'unione con Bobby Brown.


La riapertura del caso

Alla fine del dicembre 2012 venne riaperto il caso sulla morte della cantante, quando un investigatore privato rese pubblica la sua teoria secondo cui la cantante sarebbe stata assassinata per debiti di droga.[32]


Vita privata


(EN)

«Nobody makes me do anything I don't want to do. It's my decision. So the biggest devil is me. I'm either my best friend or my worst enemy.»

(IT)

«Nessuno mi fa fare qualcosa che non voglio fare. È una mia decisione. Quindi il mio più grande demone sono io. Io sono il mio miglior amico o il mio peggior nemico.»

(Whitney Houston intervistata da Diane Sawyer, Primetime, ABC, 4 dicembre 2002[33])

Negli anni ottanta, la Houston è stata sentimentalmente legata al giocatore di football americano Randall Cunningham e quindi all'attore Eddie Murphy.

Nel 1989, ai Soul Train Music Awards, Whitney conobbe il cantante R&B Bobby Brown, che poi sposerà nel 1992, nonostante il dissenso di familiari e amici (visti i precedenti giudiziari di Bobby Brown e i tre figli che egli già aveva avuto da tre donne diverse, mentre la Houston conservava ancora l'immagine pubblica di ragazza morigerata). Dopo un aborto spontaneo, avvenuto durante le riprese del film Guardia del corpo[34], nel 1993 nacque l'unica figlia della coppia, Bobbi Kristina Brown.

Negli anni novanta Bobby continuò ad avere problemi con la legge per molestie sessuali, guida in stato di ebbrezza e lesioni; tempo dopo, cominciarono le prime indiscrezioni sull'uso di droga da parte di Whitney. Nel 2003, durante un litigio, Bobby picchiò la moglie; la polizia dovette usare lo shock elettrico per fermarlo e poi arrestarlo. Dopo vari scandali per infedeltà, arresti per droga e alcol e problemi con il marito, nel 2006 Whitney si separò da Bobby per disintossicarsi due volte. Infine, chiese il divorzio e le venne affidata la custodia della figlia.[35] Bobby contestò però il divorzio in un documento in cui dichiarò anche di essere senza fissa dimora e depresso, ma non si presentò poi all'udienza fissata; persino i suoi avvocati, a quel punto, rinunciarono al mandato e lo abbandonarono.[36]


I problemi di droga


Mentre negli anni ottanta e nei primi anni novanta Whitney rivendicava l'immagine di "brava ragazza" tutta chiesa e lavoro, a fine anni novanta ci fu un cambiamento nel suo modo di comportarsi; arrivava con ore di ritardo alle interviste e cancellava all'ultimo momento concerti e apparizioni TV. Come conseguenza del fatto che molti suoi concerti vennero cancellati e che la cantante avesse perso molti chili, si iniziò a parlare di un uso di droghe che Whitney avrebbe fatto assieme al marito.

Sempre nel 2000, Whitney avrebbe dovuto esibirsi con Clive Davis, in una serata per l'ingresso nella Rock & Roll Hall of Fame dell'uomo che l'aveva lanciata come cantante; tuttavia Whitney cancellò l'esibizione dieci minuti prima dell'inizio dello spettacolo. Lo stesso anno avrebbe dovuto esibirsi anche alla notte degli Oscar, ma venne licenziata dal regista dello show, che era un suo vecchio amico. L'agente di Whitney ne indicò la causa in un mal di gola, ma Steve Pond dichiarò poi, in un suo libro, che "La Houston non era in grado di cantare, era distratta e non interessata" e che, al momento d'incominciare Over the Rainbow, la cantante attaccò con un altro brano. Successivamente, anche la Houston ammise di essere stata licenziata.

L'anno seguente, Whitney fece un'apparizione nello show per i trent'anni di carriera di Michael Jackson, destando impressione per la sua magrezza; l'esibizione rafforzò i sospetti di uso di droga, anoressia e bulimia, ma il suo agente la difese ancora: "Whitney è sotto stress per motivi familiari e, quando è sotto stress, non mangia". Senza dare spiegazioni, Whitney cancellò anche il concerto della sera seguente. Nel 2002, in un'intervista, Diane Sawyer chiese a Whitney di commentare la foto della sua esibizione per Michael Jackson: "È una foto venuta male", disse lei. Quanto ai pettegolezzi sul suo uso di droga rispose: "Chiariamo una cosa: il crack è economico e io ho guadagnato troppo per fumare crack. Chiariamolo, OK? Non usiamo il crack, non lo facciamo". Whitney ammise invece di fare uso di varie sostanze e di partecipare a festini; quando le venne chiesto, con Brown al suo fianco, se Brown l'avesse mai picchiata, rispose arrabbiata: "No, non mi ha mai picchiata. Io l'ho picchiato in un momento di rabbia".

Nel 2004 Whitney entrò in un programma di riabilitazione dalla droga, ma l'anno dopo apparve nel reality televisivo di Brown, nel quale venne messa in bella mostra la vita disordinata che conduceva la coppia; nel 2005 rientrò nella stessa clinica di riabilitazione e completò con successo il programma.


La causa con il padre


Nel 2002 Whitney è stata coinvolta in una causa legale con il padre e manager, John Houston, per 100 milioni di dollari: egli affermò che la figlia non gli avesse pagato quanto dovuto per averla aiutata nella sua carriera e nelle controversie degli ultimi anni. Entrambi apparvero in TV, sostenendo le proprie posizioni. John Houston morì nel 2003; la sentenza è stata emessa nel 2004, a favore di Whitney, in quanto l'erede legale della società di John Houston non riuscì a prendere parte alle udienze per le indagini preliminari. Alla sua morte, John Houston aveva divorziato dalla madre di Whitney da più di vent'anni.


I documentari


Nel 2017 Nick Broomfield ha raccontato la vita della cantante nel docufilm intitolato Whitney: Can I Be Me, distribuito in Italia come evento speciale da Eagle Pictures. L'anno successivo il regista Kevin MacDonald realizzò un film biografico sulla vita della star, intitolato Whitney Houston - Stella senza cielo, ricco di rivelazioni sulla sua vita, tra cui le molestie subite da bambina da parte di sua cugina e i molteplici problemi che affliggevano la sua famiglia.[37]


Stile e influenze musicali


Nonostante la sua naturale attitudine per il soul e per il gospel, Whitney, nel corso della sua carriera, ha sperimentato con successo diversi generi musicali, tra cui rhythm and blues, pop, dance, ballad, country, urban, funk, hip hop e ha influenzato generazioni di cantanti più giovani, che hanno tratto da lei ispirazione; tra di esse si distinguono Ava Max, Ariana Grande, Nicole Scherzinger, Céline Dion, Mariah Carey (queste ultime due insieme a Whitney fanno parte della cosiddetta "Trinità vocale"), Christina Aguilera, Beyoncé, Rihanna, Toni Braxton, Kelly Clarkson, Britney Spears, Lady Gaga, Jessica Simpson, Alicia Keys, Leona Lewis, Giorgia, Karima Ammar, Kelly Rowland, Pink, Mary J. Blige, Lara Fabian, Charice e altri ancora; le artiste da cui ha tratto maggiormente ispirazione sono: la cugina Dionne Warwick, Aretha Franklin, Chaka Khan, Gladys Knight, Roberta Flack, Lena Horne e la madre Cissy Houston.


Filantropia


Whitney Houston è stata una sostenitrice di numerosi enti di beneficenza in tutto il mondo.

Nel 1989 ha fondato la Whitney Houston Foundation for Children. Ha offerto assistenza medica ai bambini malati e senzatetto, ha combattuto per prevenire gli abusi sui minori, ha insegnato ai bambini a leggere, ha creato parchi e parchi giochi nei centri urbani e ha concesso borse di studio universitarie, inclusa una alla Juilliard School.[38]

In un concerto al Madison Square Garden del 1988, Houston ha raccolto più di 250 000 dollari per lo United Negro College Fund (UNCF).[39]

Houston ha donato tutti i guadagni della sua performance del Super Bowl XXV del 1991 delle vendite di "The Star Spangled Banner" ai militari della guerra del Golfo e alle loro famiglie. L'etichetta discografica ha seguito l'esempio e di conseguenza è stata votata nel Consiglio di amministrazione della croce rossa americana.[40]

Dopo gli attacchi terroristici nel 2001, Houston ha ripubblicato "The Star Spangled Banner" per sostenere il New York Firefighters 9/11 Disaster Relief Fund e il New York Fraternal Order of Police. Ha rinunciato ai suoi diritti d'autore sulla canzone, che ha raggiunto il numero uno delle classifiche nell'ottobre 2001 e ha raccolto più di 1 milione di dollari.[41]

Whitney si rifiutò di esibirsi nell'era dell'apartheid in Sudafrica negli anni ottanta.[42] La sua partecipazione all'esibizione del Freedomfest del 1988 a Londra (per un Nelson Mandela allora imprigionato) attirò l'attenzione di altri musicisti e dei media.[43]


Record, primati e riconoscimenti


Lo stesso argomento in dettaglio: Premi e riconoscimenti di Whitney Houston.

Discografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Whitney Houston.

Album in studio



Colonne sonore



Raccolte



Album live



Tournée



Concerti televisivi



Videografia


Lo stesso argomento in dettaglio: Videografia di Whitney Houston.

La videografia della cantante statunitense Whitney Houston comprende cinquantacinque video musicali, quattro album compilation e un video tour.


Filmografia



Attrice



Produttrice



Film basati su Whitney Houston



Film documentari su Whitney Houston



Doppiatrici italiane


Nelle versioni in italiano dei suoi film, Whitney Houston è stata doppiata da:


Note


  1. (EN) Steve Huey, Whitney Houston, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 ottobre 2022.
    «Whitney Houston was inarguably one of the biggest pop stars of all time. [...] Houston was able to handle [...] dance-pop, and slick contemporary R&B with equal dexterity.»
  2. (EN) Whitney Houston, Pop Superstar, Dies at 48, su nytimes.com.
  3. (EN) Whitney Houston's biography on the Guardian, su guardian.co.uk, The Guardian. URL consultato il 12 febbraio 2012.
  4. Whitney Houston, si spegne la voce più bella e infelice del pop, su www3.lastampa.it, 13 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2012).
  5. Whitney Houston - nasceva oggi una delle voci più belle della storia", su periodicodaily.com, 9 agosto 2019. URL consultato il 14 ottobre 2022.
  6. Whitney, addio a "un talento incomparabile", su rainews24.rai.it, RaiNews24.it, 12 febbraio 2012. URL consultato il 7 marzo 2012.
  7. (EN) Natalie Finn, Whitney Houston's Voice Alone Would've Been Enough to Cement Her Legacy, but She Also Influenced a Legion of Pop Divas in Her Wake, su eonline.com, 11 febbraio 2017.
  8. Dieci anni fà si spegneva la voce d’angelo di Whitney Houston, su italia-informa.com, 11 febbraio 2022. URL consultato il 15 ottobre 2022.
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[de] Whitney Houston

Whitney Elizabeth Houston (* 9. August 1963 in Newark, New Jersey; † 11. Februar 2012 in Beverly Hills, Kalifornien) war eine US-amerikanische R&B-, Soul- und Pop-Sängerin und Schauspielerin.

[en] Whitney Houston

Whitney Elizabeth Houston (August 9, 1963 – February 11, 2012) was an American singer and actress. Nicknamed "The Voice", she is one of the bestselling music artists of all time, with sales of over 200 million records worldwide.[1] Houston has influenced many singers in popular music, and is known for her powerful, soulful vocals and vocal improvisation skills.[2][3] She is the only artist to have had seven consecutive number-one singles on the Billboard Hot 100, from "Saving All My Love for You" in 1985 to "Where Do Broken Hearts Go" in 1988. Houston enhanced her popularity upon entering the movie industry. Her recordings and films have generated both great success and controversy. She has received numerous accolades throughout her career and posthumously, including two Emmy Awards, six Grammy Awards, 16 Billboard Music Awards, and 28 Guinness World Records, as well as induction into the Grammy, Rhythm and Blues Music, and Rock and Roll halls of fame.

[es] Whitney Houston

Whitney Elizabeth Houston (Newark, Nueva Jersey, 9 de agosto de 1963-Beverly Hills, California, 11 de febrero de 2012) fue una cantante estadounidense de R&B, soul, blues y góspel, aunque también destacó como actriz, compositora, productora, empresaria y modelo. Conocida como The Voice (la Voz), es la artista femenina más galardonada de todos los tiempos según el Libro Guinness de los récords,[2] con dos premios Emmy, seis premios Grammy,[3] treinta premios Billboard Music Awards y veintidós American Music Awards, con un total de cuatrocientos once premios conseguidos hasta 2016.[4] También es una de las artistas musicales que más discos ha vendido en el mundo: más de ciento setenta millones de álbumes, sencillos y vídeos.[5]
- [it] Whitney Houston

[ru] Хьюстон, Уитни

Уи́тни Эли́забет Хью́стон (англ. Whitney Elizabeth Houston; 9 августа 1963, Ньюарк, Нью-Джерси, США — 11 февраля 2012, Беверли-Хиллз[7], Калифорния, США) — американская актриса кино и телевидения, поп-, соул- и ритм-энд-блюзовая певица, продюсер и фотомодель. Одна из самых коммерчески успешных исполнительниц в истории мировой музыки. Известна своими музыкальными достижениями, вокальными способностями и скандальной личной жизнью.



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